SO cap 10

In autunno, durante il secondo anno di scuola media, la notte prima del festival culturale,
mentre le classi finivano le preparazioni, mi sono ricordato del perché questo
giorno è così importante nella mia vita.
Eravamo autorizzati a restare a scuola fino alle 21, così finimmo tutti prima per restare a divertirci.

È successo poco dopo le 18. Mentre ero fuori nel balcone a guardare i miei compagni
impegnati nel preparare gli oggetti di scena.
Improvvisamente, ma non perché fosse successo quaclosa, fui sopraffatto dalla felicità.
Mentre cercavo di trovare la causa, capii che la colpa era della ragazza che sarebbe presto diventata insostituibile.
Ricordo che questo era il giorno. Il giorno in cui iniziai ad innamorarmi di lei.

Come sempre, non sapevo chi fosse quella ragazza, ma sapevo che questo sarebbe
stato il giorno in cui mi sarei innamorato di colei che sarebbe diventata la mia fidanzta.

Rimasi in classe il più possibile per incontrarla.
Subito dopo le 21, quando non ne potevo più di aspettare, un mio compagno disse.
“Ehy, c’è qualcuno che può portare queste cose in palestra?”
Accettai subito, e mi diede degli oggetti di scena. Tra loro si trovava un cappello da babbo natale.

Ero disposto a portare tutto da solo, ma poi dall’angolo della classe arrivò una voce : “Aspetta, ti aiuto io!”
Mi girai verso il luogo da cui proveniva la voce.
Era Tsugumi che venne di corsa verso di me.

“Come pensavo,” pensai.
Aria assonnata, lunghe ciglia, sempre a pensare. Come ho già detto,
ho sempre cercato una ragazza con queste caratteristiche, ne ho trovate un paio,
ma Tsugumi è quella che si avvicina di più.

Con la mia futura fidanzata davanti, ero davvero felice mentre scherzavo con Tsugumi,
che aveva indossato il cappello da babbo natale.
Sorrideva leggermente, prese delle corna da renna dagli oggetti di scena, e me le mise in testa.

Le luci della palestra erano spente, quindi era buio pesto. Dopo aver posato
le cose dietro il palco, Tsugumi mi guardò con un sorriso malizioso.
“Ehy, se torniamo indietro, ci faranno lavorare ancora. Riposiamoci qui per un po’.”
Accettai, ovviamente.

Tornammo insieme a casa quella sera. Sembravamo entrambi riluttanti a separarci,
quindi ci fermammo per un’ora al parco per parlare.
Pensai che finalmente la parte più bella della mia vita stesse per cominciare.
Ero stordito dalla gioia.

Avrei ripetuto le stesse cose della mia prima vita.
Eccetto, beh… quello che successe durante la stagione dei fiori di ciliego,
nel mio terzo anno di scuola media.

Nella mia prima vita, dopo scuola, quando eravamo presenti solo noi due in classe,
confessai il mio amore per Tsugumi. Io ero pronto a renderla felice e lei era pronta per diventarlo.
Ma mi guardò preoccupata e disse “Umm…”, cercando di sorridere.
Dopo un paio di giorni, finalmente mi rifiutò. Forse sono stato troppo arrogante.

La confessione, della mia prima vita, fu molto frettolosa e tesa.
Forse la mia disperazione riusci a muoverla, e trasformò una confessione che non
l’avrebbe convinta in una in grado di farlo.
La seconda volta, fui più spavaldo e dissi “Ehy, stavi aspettando giusto? Immagino
sia il momento che confessi.” Non sarei sorpreso se le fosse suonato male.

Potrei pensare a una infinità di altre causa, ovviamente. Ma la cosa importante è
che non riuscii a farla diventare la mia fidanzata.

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