Madan Vol 1 Cap 6

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Capitolo 6

ll risveglio del proiettile magico

Tigre visitò l’ufficio di Ellen un paio di giorni dopo la gita in città. Lim era seduta a Fianco di Ellen e la stava aiutando a revisionare dei documenti.

“E’ passato qualche giorno dall’ultima volta che ci siamo visti. Ti serve qualcosa?”

Ellen lo guardò, chiedendoglielo con un tono leggero. Tigre le rispose con una faccia seria.

“Mi piacerebbe esaminare alcuni dei documenti sui quali stai lavorando. Ovviamente, non mi aspetto che tu me li possa far vedere tutti, solo quelli che ritieni opportuni.”

“Hmm?”

“Gli occhi cremisi di Ellen lo guardavano con sorpresa e interesse.

“Potrei saperne la ragione?”

Lim fissò Tigre e parlò come se lo stesse interrogando. La sua espressione faceva trasparire che non lo avrebbe perdonato se non forniva una risposta appropriata.

Tigre si grattò la testa imbarazzato e rispose onestamente.

“Quando ritornerò ad Alsace, stavo pensando che potrei fare qualcosa con quello che imparo qui.”

Era imbarazzato perché la sua motivazione era veramente semplice.

Parlare con Ellen mentre passeggiavano per la città, aveva avuto un grande impatto su di lui.

“Lim, assistilo.Devi ancora ringraziarlo per l’animale di peluches.Penso che sarebbe l’occasione perfetta.”

“Eleanora-sama.”

Apparentemente la stava prendendo in giro a causa del suo imbarazzante hobby. Lim strinse i suoi occhi azzurri indignata.

“Dove hai intenzione di lavorare?Sarebbe fantastico se potessimo farlo qui,così non dovremmo preoccuparci di perdere dei documenti, e sarebbe molto più facile ucciderti se fai qualcosa di strano.”

“Fatelo nella sua stanza. Ho la responsabilità di gestire questi documenti che lui non può assolutamente vedere.”

Dopo essere stati fatti uscire freddamente dall’ufficio,Lim e Tigre si avviarono con un pacco di documenti fra le mani.

Rurick, che era stazionato nelle vicinanze fu fatto chiamare e gli fu chiesto di preparare un tavolo e delle sedie, dopodiché i due si avviarono per il corridoio.

“Va bene se la lasci da sola?”

“Starà bene. Non è passato molto tempo dall’ultima apparizione di un assassino, in più, Eleanora-sama ha sempre un buon motivo quando fa qualcosa in segreto.”

Lim gli rispose senza nemmeno guardarlo.

“Il motivo?”

“Lei se ne va in giro a bere alcolici,provare nuove pietanze nei suoi ristoranti preferiti,o giocherella in giro con i menestrelli, quando questi rumori iniziano a circolare per il Palazzo Imperiale…No queste voci hanno già cominciato a circolare, quindi sicuramente lavorerà diligentemente per un po’.”

Rurick aveva aiutato a portare un tavolo e delle sedie nella stanza.

“Grazie dell’aiuto Rurick.”

Congedando Rurick,Lim girò attorno al tavolo e si sedette faccia a faccia con Tigre.

“Ho sentito che Alsace è una terra ricoperta di montagne e foreste. Sei per caso preoccupato per l’approvvigionamento dell’acqua? O magari per i diritti sulle coltivazioni e i metodi di irrigazione? O per la manutenzione delle strade?”

“Dato che siamo poveri, vorrei evitare qualsiasi cosa costosa. Ci vorrebbero dai cinque ai dieci anni per risparmiare denaro a sufficienza.”

“Ho capito. Iniziamo da qui allora.”

Per un momento, Tigre vide Lim sorridere. Anche se momentaneamente la sua espressione cambiò, torno immediatamente quella di sempre.

I documenti,in un certo senso,erano più difficili da leggere dei libri di storia dato che Tigre non era molto abile con la lingua di Zhcted.

Comunque,Tigre rimase sorpreso da come Lim pazientemente gli spiegava quando non capiva qualcosa. Era abbastanza tollerante, da perdere tempo fino a che Tigre non riusciva a capire tutto.

All’inizio, esaminavano i documenti lentamente. Dopo un koku(circa due ore) avevano già setacciato più di due terzi del totale così decisero di fare una pausa.

Lim chiamo una cameriera per far portare qualcosa da bere.

“Grazie. Ho imparato molto.”

Quando Tigre la ringraziò, lei scosse la testa.

“Non era niente di ché. Anche se li avevo già letti in precedenza, mi ha permesso di riesaminarli nuovamente.”

Lim gli rispose in modo rude, quindi lo guardò esitando. Dopo aver bevuto, Tigre notò che lo stava fissando, sembrava gli volesse dire qualcosa.

Lim aveva una insolita espressione affettuosa.

“Tu–Credi che riuscirai a tornare ad Alsace?”

Tigre si irrigidì. La stanza diventò silenziosa. Le sue parole non potevano essere messe in discussione.

Erano già passati quaranta giorni da quando Tigre era stato catturato.

Ne rimanevano pochissimi.

Se il riscatto era stato preparato, sarebbe stato il momento nella quale fosse giunta una lettera di risposta.

Comunque, non era arrivato ancora nulla. Ne parlò come per ricordarlo a Tigre.

Tigre, per rompere il silenzio fece una risata.

“…Anche se prendo in considerazione lo scenario peggiore, nel quale il riscatto non venisse consegnato, non andrebbe bene farsi prendere dall’ansia.”

“Credo sia giusto.”

“Se mi facessi prendere dalla disperazione, sarebbe un’ insulto nei confronti di tutti quelli che hanno lavorato sodo per il mio bene.”

Ogni volta che pensava che avrebbe potuto non rivedere più Teita, diventava ansioso e non riusciva più a dormire. Comunque Tigre aveva fiducia in lei.

Almeno, voleva dare l’impressione di essere ancora forte. Anche se i suoi sentimenti erano l’opposto, sarebbe stato troppo imbarazzante rivelarli.

“….Direi che sia metà ansia, metà vanità.”

Era stato smascherato.

“Comunque, credo di capire ciò che provi.”

Lim chinò il capo in segno di scusa verso Tigre,e la stanza divenne nuovamente silenziosa.

“Dobbiamo completare il nostro lavoro velocemente allora.”

Dopo aver appoggiato la tazza vuota sul tavolo, Lim sorrise. Tigre rimase scioccato nel vedere un’espressione così gentile. Un attimo dopo,l’espressione di Lim torno quella glaciale di sempre.

Divenne buio quando finirono di analizzare i restanti documenti.

“Grazie per il tuo duro lavoro.”

Dopo un lieve inchino, Lim fece un profondo sospiro. Tigre si alzo e si buttò a pancia all’aria sul suo letto.

Anche se era stato lui a chiederlo,aveva dovuto leggere dozzine di documenti scritti in una lingua straniera. Era stato un compito veramente difficile.

“Puoi pure riposarti ora. Chiederò a Rurick di portarti la cena.”

“Grazie, mi hai salvato.”

Senza rispondergli, Lim lasciò la stanza. Dopo aver chiuso la porta sospirò nuovamente.

“— Che abbia chiesto di lavorare perché se ne è reso conto…?”

In questo momento, una pesante atmosfera avvolgeva il Regno di Brune.

Ai soldati era stato ordinato di non parlarne a Tigre, ma alcune informazioni potrebbero essere trapelate.

“Molto probabilmente ha capito qualcosa.”

Dopo un attimo di esitazione, Ellen scosse la testa.

“Anche se ne parlassi, lo farebbe solo sentire peggio….”

 

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Nel regno di Brune, Massas nel frattempo era impegnato nel cercare di aiutare Tigre.

Comunque,nessuno sembrava poterlo aiutare. Ognuno era occupato a salvaguardare la propria incolumità.

Il Duca Thenardier aveva sentito delle voci da un amico intimo.

Quelle stesse voci ripresero durante una riunione in cui molti aristocratici si erano riuniti, bevendo e chiacchierando tra loro.

Il Duca si arrabbiò sentendo il rapporto sulla battaglia di Dinant.

“E’ stata una battaglia terribile. A causa della stupidità di alcuni, anche mio figlio ha subito una sconfitta.”

Il Duca quest’anno avrebbe compiuto 42 anni. Aveva una lunga barba nera e il suo fisico muscoloso era avvolto in abiti di seta. Fino ad una decina di anni fa, aveva partecipato attivamente nelle battaglie. Si è sempre distinto militarmente nelle guerre contro Zhcted.

Il suo talento era riconosciuto anche a corte. Grazie alla sua abilità aveva acquisito un potere tale da poter zittire anche il Re.

C’era una grossa differenza tra essere confidenti ed essere arroganti. Non c’era segno di paura nei suoi occhi.

Comunque, la sua confidenza si è trasformata in presunzione, che spesso sfociava in comportamenti crudeli. Anche se sempre più spesso si comportava così, nessuno era capace di fermarlo.

“allora, cosa è successo a Dinant?”

“Un giovane aristocratico,il Conte Vorn,è stato preso prigioniero dal generale nemico, la Vanadis…”

E’ proprio disdicevole. Invece di suicidarsi, si ridotto in quel stato. Patetico. Ha pure abbandonato i suoi compagni al proprio destino. E’ a causa di queste persone che siamo stati sconfitti.”

Dopo aver arbitrariamente abusato di lui verbalmente, il Duca annuì e continuo:

“Se ricordo bene, l’unica abilità di quel ragazzo è l’uso dell’arco. Molto probabilmente è stato catturato dopo aver gettato l’arco mentre cercava di fuggire. Se fosse stato mio figlio, avrebbe combattuto con onore fino a che la sua spada o la sua lancia non si fossero rotte.”

L’altro aristocratico, che era un ospite, ascoltò le parole furiose del Duca fino a che non si sentì soddisfatto.

Anche il Duca era un genitore. Aveva sentito della disfatta a Dinant dal figlio. Che espressione aveva fatto in quel momento?

Zaien,il figlio del Duca Thenardier, fuggì, lasciando i suoi subalterni indietro nello stesso momento in cui la notizia della morte del loro comandante, il Principe, si diffuse sul campo di battaglia.

Anche se il Duca non ne era a conoscenza, l’ospite non aveva coraggio di dirglielo. Anche se la sua rabbia era diretta alla persona sbagliata, non era un problema che lo riguardava.

“Lord Massas, amico intimo del Conte Vorn, sembra stia cercando di preparare un riscatto. Cosa dovremmo fare Duca?”

“Avrebbe il coraggio di chiedermi aiuto? Si aspetta che aiuti una persona che si è macchiata con azioni così codarde?”

Le mani del Duca cominciarono a tremare dalla rabbia mentre il suo ospite continuava a parlargli.

“Ci pensi. Anche un piccolo aristocratico potrebbe esserle utile, sua Eccellenza. La sua pietà potrebbe dare una svolta decisiva nella sua lotta contro il Duca Galeon.”

Oramai, la lotta tra il Duca Galeo e Thenardier era inevitabile.

Era ormai risaputo, sia tra gli aristocratici, che tra i cittadini comuni.

La moglie di Thenardier era la nipote del Re. Il suocero di Galeon era anche lui il nipote del Re.

Dato che Ganelon era collegato anche lui alla famiglia reale, il loro potere era pressoché lo stesso, dato che la priorità per salire al trono a Brune era dato agli uomini.

“Cercherai di aiutarli prima del Duca Ganelon… Potrebbe servirti da catalizzatore, per riunire quelli ancora indecisi.”

Il Duca rifiutò.

“Anche se non è un brutto piano, non aiuterò mai un codardo.”

Dopo che l’ospite lasciò la stanza, il Duca chiamò un inserviente.

“Preparami una mappa.”

Guardando la mappa portatagli dal servitore, confermò la posizione di Alsace.

“Quindi è questo il suo feudo.”

Fece un sospiro di disapprovazione.

Non solo Alsace era distante dal centro del regno, ma era pure piccola. La maggior parte era ricoperta da foreste o montagne. Era chiaro che non ci fosse molto là, ne molto da cui poterci trarre guadagno.

“Comunque… confina col regno di Zhcted. Questo potrebbe tornarmi utile.”

Dopo averci riflettuto un po’, il Duca chiamo suo figlio.

“Mi hai chiamato padre?”

Zaien appari’ di fronte al padre. Era un giovane nobile di bell’aspetto e dalle appropriate maniere.

“Voglio tu faccia una cosa.”

Il Duca distolse lo sguardo dal figlio e indicò un punto sulla mappa.

“Conosci Alsace? Prendi tremila soldati con te e radila al suolo.”

Zaien rimase scioccato. Non era sorpreso dalle crudeli istruzioni impartitegli dal padre. Ma dai problemi che avrebbe affrontato, si ricordò che era un feudo isolato e distante ereditato da Tigre.

“Accetterò qualsiasi tuo ordine padre. Ma potrei conoscere le ragioni?”

Prima gli raccontò quello che aveva sentito dall’altro aristocratico.

“In questo momento Il Lord di Alsace non c’è. Anche se quella terra non vale praticamente nulla, preferisco bruciarla che lasciarla a Ganelon.Sarebbe ancora più problematico se cadesse sotto il controllo di Zhcted.”

“Concordo. Comunque mandare tremila soldati in un feudo così piccolo, non è esagerato?”

“Anche se non vi è nulla, i cittadini potrebbero essere molto territoriali. Uccidi tutti quelli che resistono, cattura e prendi tutto quello che ha valore. Possiamo vendere tutti gli oggetti e le persone a Mouzinel.Puoidare tutte le giovani donne ai soldati.”

Zaien era in ecstasy sentendo le parole del padre.

“Grazie padre. Questo aiuterà ad alzare il morale delle truppe. Suppongo non serva portare anche dei cavalieri.”

“No, porta con tè almeno un migliaio di cavalieri. Mentre attraversi le terre degli altri nobili, fai sfoggio della nostra forza. Mostra loro il potere della casata dei Thenardier.”

“Come desideri. Comunque…”

Zaien abbassò il tono.

“Che notizie ci sono di Sua Maestà, il Re?”

“E’ chiuso nelle sue stanze come sempre. E’ fisicamente e mentalmente debole da quello che ho sentito. Dubito potrà sopravvivere più di un mese. Con il Principe ora fuori dai giochi, sarebbe una buona cosa se morisse velocemente.”

Sentendo le parole del padre, gli occhi di Zaien si socchiusero.

…C’erano voci, secondo le quali suo padre e il Duca Ganelon abbiano cooperato per far uccidere il Principe…

Anche se opprimeva le persone nel suo territorio, Zaien le considerava poco più che insetti, ma come vassallo portava rispetto al Re e al Principe.

Guardava con paura e timore il padre che aveva oltrepassato quella linea.

Quindi le voci erano vere.

Comunque, anche pensandoci, non aveva motivo per disobbedirgli.

Fece un inchino e se ne andò. Dopo aver allertato le truppe, partì per Alsace.

 

“Zaien-sama.”

Sentì una voce da dietro appena lasciò la stanza del padre. Si girò e vide un uomo anziano che indossava una tunica nera.

Zaien fece una faccia disgustata.

“Cosa c’è,Drakavac?”

“Sembra che tu scenda in battaglia,Zaien-sama, vorrei darti un regalo.”

“Un regalo? Tu mi faresti un regalo?”

Lo sguardo di Zaien divenne ancora più severo.

Questo anziano, era un servitore della famiglia Thenardier da molti anni.

Comunque, a Zaien non era mai piaciuto. Anzi, lo odiava abbastanza da volerlo uccidere. Avrebbe preferito liberarsene che doverlo mantenere.

Comunque, non lo ha mai potuto fare, perché era un diretto sottoposto di suo padre.

Zaien non poteva proferire parola se erano diretti subordinati del padre, ma cercava almeno di evitarlo il più possibile.

“Per favore seguimi.”

Drekavac si girò e cominciò a camminare. Zaien lo segui anche se era reclutante.

Lasciarono il palazzo e si diressero verso le stalle.

Appena si avvicinarono alle stalle che emanavano un odore nauseabondo, Zaien cercò di lamentarsi ma presero una inaspettata deviazione che li portò sul retro.

“Qui dentro.”

Drekavac, sollevò un telo con la mano. Da dietro apparirono le teste di alcuni Draghi.

Uno era un Drago terrestre, l’altro era un Wyvern(un Drago volante), entrambi erano alti circa otto chet(circa otto metri).I loro corpi erano muscolosi, con gambe corte e spesse, erano ricoperti da spesse scaglie che li proteggevano da spade e lance. Un Drago, aveva abbastanza forza da poter buttar giù un muro senza ferirsi.

Le grandi ali del Wyvern, potevano sollevare tranquillamente una persona anche se le sue scaglie non erano spesse come quelle del Drago di terra.

“…Oh.”

Zaien era pietrificato dato che era la prima volta che vedeva un Drago. Pensava che fossero creature presenti solo nei miti e nelle leggende.

“Il loro addestramento è quasi completo. Anche se li usassi oggi sul campo di battaglia, farebbero uno splendido lavoro.”

“E’–è veramente tutto apposto?”

“Ovviamente. Se desideri puoi anche toccarli.”

Anche se esitava,Zaien era curioso vedendo un Drago per la prima volta. La sua ostinazione prevalse sulla paura. Timorosamente fece un passo in avanti.

Anche se il Wyvern si chinò improvvisamente, era tranquillo e rimase immobile anche quando lo toccò col palmo.

Zaien fece un profondo respiro mentre gli toccava le scaglie.

“…Spero siano di tuo gradimento.”

“Certamente. Ben fatto Drekavac. Cavalcherò questo Wyvern!”

Il pessimo umore che aveva fino ad un attimo fa, era stato completamente spazzato via. Zaien espresse la sua gratitudine all’anziano.

Dove aveva catturato dei Draghi? Come aveva fatto ad addestrarli? Non riusciva a trovare una risposta.

“…C’è solo una cosa a cui devi prestare attenzione.”

“A cosa?”

“I Draghi non si sono ancora abituati all’odore dei villaggi umani. Non portarli all’interno delle città.”

Anche se Zaien rimase sorpreso,si ricordò delle leggende in cui si diceva che i Draghi vivevano in luoghi inabitati,nelle profondità delle montagne e che disprezzavano l’odore degli uomini. Anche se non sapeva se le voci erano vere, potevano sembrare ragionevoli.

Beh, comunque non entrerò in alcuna città. Saranno abbastanza intimiditi solo nel vederli sfilare.

Il cuore di Zaien sussultò immaginandosi lo spettacolo.

 

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Mancavano solamente due giorni alla data per la consegna del riscatto.

Era veramente impossibile farcela allora.

Tigre si stava rigirando sul letto, la stanza era completamente buia. Si era svegliato nel mezzo della notte. Questa routin era iniziata un paio di giorni fa.

Riusciva comunque a riaddormentarsi e a dormire fino mezzogiorno. Anche se cercava di non preoccuparsi troppo, non poteva nascondere l’ansia che provava.

“Come pensavo….Ho paura.”

Dopotutto stava pensando al suo futuro. Potrebbe finire in una situazione nella quale nel peggiore dei casi finirebbe la sua vita come schiavo.

Bussarono alla porta. Il rumore fu cosi leggero, che se fosse stato addormentato non lo avrebbe mai sentito.

“A quest’ora…?”

Era agitato, dato che non gli era permesso di tenere alcuna arma. Tigre aprì la porta lentamente, mentre con l’altra mano stringeva l’arco.

“Oh, mi hai sentito.”

Era Rurick, stava di fronte alla porta con una candela in mano. La fiamma era debole, era impossibile vedere a 2 metri di distanza.

“Cosa succede?”

Tigre, vedendolo comportarsi in modo insolito, si insospettì.

Rurick sussurrando gli spiegò tutto.

“Lord Tigrevurmud, c’è una persona che desidererebbe vederla. Potresti seguirmi? Cerca di fare meno rumore possibile.”

Tigre annuì.

I due attraversarono il corridoio avvolto dal buio della notte, facendo attenzione a non fare rumore. Si comportavano così per non allertare gli altri soldati, quindi presero una via diversa dalla solita.

Tigre arrivò al campo di allenamento.

 

C’era un anziano seduto a terra, circondato da alcuni soldati. Il suo viso, illuminato dalla torcia di un soldato, era molto familiare a Tigre.

Batran!

Si fece quasi scappare un urlo mentre correva verso di lui, ignorando i soldati, gli prese la mano.

“Giovane Lord!Giovane Lord! Fortunatamente state bene e siete illeso!”

“Anche tu, grazie al cielo. Veramente, ringrazio gli Dei. E’ sopravvissuto anche Lord Massas?Come sta Teita? E Alsace?”

Mentre stringeva le mani del vecchio amico, gli scendevano lacrime dagli occhi. Tigre piangeva dal profondo del cuore. I soldati che erano attorno rimasero sorpresi, erano impazienti e nel panico.

“Tigre-san, il volume, il volume.”

“Ah,ah scusatemi.”

Dopo essere stato ripreso,Tigre si scusò e abbassò il volume della voce.

Tigre notò, che tutti i soldati presenti erano persone conosciute.

“Grazie a Dio. Siete tutti amici.”

Rurick li raggiunse e sorrise sentendosi sollevato.

“Quest’anziano, inaspettatamente si è intrufolato nel Palazzo Imperiale. Dato che parlava con l’accento di Brune è stato catturato. Quando accidentalmente ho fatto il nome di Lord Tigrevurmud, ha insistito di poterti incontrare.”

“Il fato è stato gentile.”

Uno dei soldati scosse le spalle.

“E’ stata una fortuna che non è stato catturato da persone a cui non piaci. Probabilmente l’avrebbero ferito senza neanche fargli domande.”

“Anche se non ci fossero state persone così estreme, fino a che Limlisha non ne fosse stata informata, sarebbe stato imprigionato senza neanche poterti vedere.”

“Grazie a tutti.”

Tigre si asciugò le lacrime e ringraziò i soldati.

“Non preoccuparti, sinceramente neanche noi sappiamo come comportarci da qui in avanti.”

Uno dei soldati aveva una faccia complicata.

“Dovremo riportare che un anziano si è introdotto cercando di aiutarti a scappare e che lo abbiamo arrestato. Inoltre, dovrai ritornare obbedientemente nella tua camera.”

Anche se avevano stretto amicizia con Tigre, servivano comunque Ellen. C’era un limite a quanto aiuto potessero offrirgli.

“Mi spiace se questo finirà con te che verrai ripreso.”

“Capisco. Batran, vorrei sapere com’è la situazione…”

Tigre voleva sapere se Teita stava bene. Tigre rivolse la domanda a Batran che era in lacrime.

“Giovane Lord,tremila soldati del Duca Thenardier stanno avanzando verso Alsace…”

“….Cosa intendi?”

Tigre era confuso. Non riusciva a capire.

Certo, non andava d’accordo con Zaien o col Duca Thenardier, ma non si muovono truppe solo guidati da sentimenti personali,Il Re non permetterebbe mai una cosa del genere.

Alsace non era nemmeno vicina alle terre del Duca Thenardier. Nel mezzo c’erano molte terre di altri aristocratici.

“Non so come dirtelo…”

Usando le sue sottili dita, Batran si asciugò le lacrime, fece un profondo respiro e prese una lettera dalla tasca.

“Questa è una lettera di Lord Massas. In realtà ha preparato una mappa e un cavallo…”

Tigre prese la lettera e la lesse celermente dopo aver tagliato il sigillo. Prima di tutto c’erano le scuse per non essere riuscito a preparare il riscatto. Durante questo periodo Alsace non aveva avuto problemi, inoltre c’era scritto che Teita si recava tutte le sere al tempio per pregare.

Teita…

Tigre stava nuovamente per mettersi a piangere, ma il suo corpo si irrigidì dalla rabbia dopo aver letto le righe successive. Il Duca Thenardier aveva mosso tremila soldati per radere al suolo Alsace e voleva vendere i prigionieri catturati a Mouzinel.

Inoltre, il Duca Ganelon lo aveva scoperto, e si stava affrettando per arrivare prima.

Aggiungeva che avrebbe fatto l’impossibile per fermare Ganelon, quindi voleva che scappasse da Zhcted in tutti i modi.

“Stanno facendo il diavolo che vogliono…!”

Senza notarlo, Tigre aveva strappato la lettera.

Non riusciva più a controllare la furia che lo assaliva e strinse forte i denti.

I soldati attorno a lui cominciarono a bisbigliare. Erano angosciati e dispiaciuti: era un fallimento per dei soldati. Probabilmente erano diventati troppo buoni con Tigre.

“Lord Tigrevurmud…”

I soldati si scambiarono delle occhiate, cercando di scaricare il ruolo di cattivo da uno all’altro. Fu Rurick ad avanzare.

“Anche se capisco i tuoi sentimenti, ti imploro, per favore torna nella tua stanza.”

“E’ terribile da parte mia, ma non posso farlo.”

Mettendo ciò che rimaneva della lettera in tasca,Tigre si alzò e si diresse verso l’ingresso del palazzo. Fu circondato dopo appena cinque passi.

“Per favore, fermati.”

Rurick fissava Tigre, il suo tono ora era più intenso.

“Non voglio essere rude. No, sarò costretto a giustiziarti se ti avvicini alle mura. Sarò costretto a riferirlo alla Vanadis-sama.”

“Lo capisco,ma io me ne vado lo stesso.”

Anche se il suo tono sembrava tranquillo, in realtà era spaventoso e intimidatorio per coloro che lo ascoltavano.

Rurick era abituato alla guerra. Non era per nulla timido, dopotutto era un veterano.

Comunque,sentendo il tono di Tigre e vedendo il modo in cui lo guardava, si sentiva sopraffatto dal suo spirito combattivo. Sentendo la sete di sangue che Tigre emanava, non poté fare altro che spostarsi.

Allungando il braccio per spostare Rurick, Tigre riprese a camminare.

“E’ abbastanza rumoroso….”

Sentendo una voce familiare, Tigre si fermò.

“Dove vai a quest’ora di notte?”

Ellen stava di fronte l’ingresso a palazzo con le braccia incrociate, i suoi capelli argentati erano illuminati dalla luna, brillavano e si muovevano come per magia.

 

Vedendo il loro Lord, Rurick e gli altri si inginocchiarono,Rispetto, paura e ansia li avevano assaliti.

Anche se la Vanadis era conosciuta per essere tollerante, non era per nulla stupida.

“Credo di averti detto chiaramente che non puoi avvicinarti alle mura.”

Anche se era mezzanotte,Ellen era vestita con una maglietta a maniche lunghe di color blu scuro e una gonna. Aveva la sua spada legata alla vita.

“Quindi ci avevi notato.”

Di sicuro non dorme con questi vestiti, e non sarebbe arrivata in tempo se avesse dovuto vestirsi.

“Avrei potuto uscire con i miei vestiti da notte, ma mi avresti riconosciuta?”

Tigre era abituato al suo tono e a come le piaceva prendersi gioco di lui.

“Per favore, lasciami passare. Devo tornare ad Alsace.

“Ti sei scordato in che posizione sei? Inizia col dirmi le tue motivazioni.”

Anche se il tempo per spiegarle bene non era molto,Tigre le descrisse i contenuti della lettera di Massas.

“Hai qualche prova che quello che afferma sia la verità?”

“Nessuna. Anche se… trattandosi di Thenardier è molto probabile sia la verità.”

Ti prego. Tigre stava pregando disperato.

“Sarà troppo tardi una volta che la mia terra sarà rasa al suolo. Per favore lasciami andare. Ti assicuro che farò ritorno.”

Ellen non rispose. Guardava in basso, come se stesse pensando a qualcosa. Si poteva vedere una luce misteriosa nei suoi occhi cremisi, come se stesse lodando Tigre.

“Anche se vai ad Alsace, cosa pensi di fare.”

“Difenderò la mia gente.”

Tigre rispose irritato, non capiva le motivazioni dietro la domanda di Ellen.

“Come?”

“Come…?”

Si ritrovo senza parole.

“Conosco la tua abilità con l’arco,comunque, non sei un eroe immortale. Puoi farlo da solo? Puoi essere confidente nelle tue abilità, ma saresti uno sciocco a pensare di poter lottare da solo contro tremila soldati.”

“Questo lo so.”

“Anche se lo capisci, vuoi andare comunque?”

“Anche fosse, cosa… cos’altro posso fare!”

“Che stolto. Credi veramente di poter far qualcosa una volta arrivato?”

Anche se avrebbe voluto ribattere, non sapeva cosa dire.

Ellen sospirò guardandolo, appoggiò la mano sopra all’impugnatura della spada.

“—Scappare viene punito con la pena di morte. Sei stanco di vivere? Se vuoi andare e farti uccidere ad Alsace, è meglio se termino la tua vita qui a LeitMeritz.”

Sguainò la spada e la puntò verso Tigre.

“Quindi… non mi lascerai passare.”

Tigre guardava Ellen con risentimento. Si stava comportando come un bambino viziato, incapace di trovare parole più convincenti.

Lo aveva capito. Capiva perché Ellen si stava comportando così.

“Perché non mi capisci?”

Il suo tono inaspettatamente cambiò. Ellen continuò a rimproverarlo.

“Perché non usi il buon senso che avevi a Dinant quando hai fatto di tutto per incrementare le tue chance in una situazione come quella? Perché ora ti muovi guidato semplicemente dalle emozioni?”

“Cosa vuoi dirmi…”

Anche se Tigre era confuso dalle parole di Ellen, guardo i suoi brillanti occhi cremisi e inghiotti quello che voleva dire. Non lo aveva considerato… Ora, cosa potrebbe fare?

Tigre sarebbe morto trafitto dalla spada di Ellen se non avesse trovato una risposta.

Aveva un arco in mano, ma nessuna freccia.

La spada rifletteva la luce della luna e brillava. Tigre non poteva fare altro che guardarla. In quel momento gli venne in mente una cosa.

Perché in una situazione simile Ellen non mi ha ancora immobilizzato?Perché non ha ordinato a Rurick di catturarmi?

Lo avrebbe dovuto capire ormai che non avrebbe potuto pagare il riscatto.

Anche se Ellen non era ossessionata dal denaro, lo aveva detto chiaramente che in caso lo avrebbe venduto a Mouzinel.

Non le serviva aggiungere altro alla discussione.

…Potrebbe essere.

Tigre arrivò ad una conclusione

Ellen stava cercando di reclutarlo nel modo più efficiente possibile.

Gli stava dando una possibilità.

Mi servirai?

Ellen lo aveva già chiesto a Tigre.

Potrebbe essere ancora valida la proposta.

–Questa è la mia unica possibilità.

Se commetto un’ errore, Ellen mi finirà.

Prese fiato. Calmò il suo respiro.

Sembra quella volta che l’affrontai a Dinant. Il mio corpo si è irrigidito e mi tremano le ginocchia.

“…Ho una richiesta da fare.”

Tigre si inchinò di fronte ad Ellen.

“Per favore, prestami i tuoi soldati.”

A Rurick, che era inginocchiato, per un attimo si blocco il respiro.

–Tra i soldati, lui era il suo migliore amico…!

Essendo un prigioniero, non vi erano precedenti di qualcuno che chiese in prestito soldati.

“ha…Haha! Ahahahahaha!”

Gli occhi di Ellen si spalancarono. Anche se Tigre la guardava meravigliato, il corpo di Ellen si piegò in due dalle risate.

Lasciando Tigre da parte, neanche i soldati avevano mai visto Ellen ridere a quel modo.

“Veramente…. la tua impudenza a volte è rinfrescante.”

Anche se Ellen rise per più di un minuto,una volta finito,si asciugò le lacrime e guardò Tigre.

Lui si domandava cosa avesse detto per renderla così felice. Anche il vento sembrava soffiare dalla felicità.

“Tu vuoi che io te li presti, ma io non sono così gentile. Naturalmente non posso farlo gratuitamente.”

“Cosa vorresti?”

“Tutta Alsace.”

“…Fino a che la governi come fai con LeitMeritz.”

Anche se pensava fosse inutile dirlo, era un atto dovuto per proteggere la gente del suo territorio.

“Non posso governarla esattamente nello stesso modo, ma lo terrò a mente.”

Ellen lo disse mentre lo fissava, Tigre annui.

“Bene, allora andiamo.”

Ellen rinfoderò la [Silver flash] e si girò verso palazzo. Lim le stava a fianco impugnando una lancia. Con voce eccitata, Ellen gridò un ordine:

“Lim, questa è guerra! Portami la bandiera col Dragone nero!”

 

 

Con Ellen al comando,mille soldati marceranno verso Alsace.

Anche se erano solo un terzo dei nemici, c’erano dei motivi ben validi per scegliere questo numero.

Per prima cosa aveva dato la priorità alla velocità.

Un’armata troppo grossa, avrebbe marciato più lentamente.

Avrebbe richiesto anche molto più tempo preparare le armi e il cibo per nutrire i soldati. Era anche necessario attraversare il passo sulle montagne Vosyes.

D’altro canto, il numero non può essere troppo esiguo, o non riuscirebbero a combattere.

Prendendo in considerazione tutti questi fattori, un migliaio di uomini era il giusto compromesso.

L’armata era composta per la maggior parte di cavalieri. Per quanto riguarda i cavalli, ne erano stati preparati un numero tre volte maggiore.

Ne erano stati preparati così tanti, per incrementare la distanza che potevano percorrere giornalmente.

“Sono rimasta sorpresa.”

Nella stanza privata di Ellen, Lim la stava aiutando ad indossare l’armatura, mentre esprimeva i suoi sentimenti con un’espressione indifferente.

“Non avrei mai pensato che ti avrebbe chiesto di prestargli i soldati.”

“Neanche le tue aspettative si sono avverate.”

Ellen le rispose felicemente.

Lim aveva notato immediatamente che Batran si era introdotto a Palazzo, aveva visto anche che era stato catturato dai soldati.

Aveva presunto che gli avrebbero concesso di incontrare Tigre. Lim riportò la notizia ad Ellen, dicendole che probabilmente era venuto per liberare Tigre. Ellen cambiò immediatamente i vestiti e si diresse verso la porta del Palazzo.

In quel momento, Ellen e Lim fecero una scommessa.

Ellen sarebbe apparsa alla porta d’ingresso non permettendo a Tigre di andarsene.

Cosa avrebbe detto Tigre una volta messo con le spalle al muro, che azioni avrebbe intrapreso?

Lim pensò che Tigre avrebbe sfidato Ellen con l’arco. In caso di vittoria avrebbe reclamato la libertà.

Ellen invece, sentiva che Tigre avrebbe ricordato il loro discorso e le avrebbe chiesto di diventare un suo subordinato. In quel caso, Alsace sarebbe diventata sua e lei avrebbe usato i suoi soldati per difenderla.

Se lui avesse cercato di scappare in qualsiasi modo, lei lo avrebbe ucciso.

“Beh, la risposta è simile a quello che avevo predetto. La vittoria e mia quindi Lim.”

“No. Se le tue parole non lo avessero diretto a quella decisione, avreste perso Eleanora-sama.”

“Gli ho semplicemente fatto una domanda, non l’ho guidato in alcuna direzione.”

“Se ti fossi comportata come sempre Eleanora-sama, lo avresti forzato con qualsiasi mezzo possibile.”

“Non sono così violenta.”

“Ti sei dimenticata cosa dicesti a Dinant?”

Dato che Ellen era eccitata, Lim le parlava gentilmente. Ora c’era solo silenzio.

Dopo qualche minuto, finalmente Ellen finì di sistemarsi l’armatura. I guanti, i gambali e la pettorina erano tutti fatti per facilitare i movimenti, non indossava alcun elmo.

Lim invece indossava un’armatura completamente diversa, il suo corpo era avvolto da una solida armatura. Ellen era una Vanadis, e possedeva la sua spada argentata. Lim non sarebbe mai potuta scendere in battaglia allo stesso modo.

Bussarono alla porta, quando Lim aprì c’era Tigre.

“Avete finito?”

Accennando di si con la testa, Lim lo invitò ad entrare.

Quello che balzò immediatamente agli occhi di Tigre, era l’abbigliamento di Ellen che ora indossava anche un mantello, di colore blu intenso che contrastava col scintillio dell’armatura. Se ne stava ferma al centro della stanza, mostrando un’aria fiera mentre teneva le braccia appoggiate ai fianchi.

“Guarda fino a che non sei soddisfatto, non ne avrai il tempo sul campo di battaglia.”

Parlava proprio come una bambina viziata. Anche se Tigre si aspettava un discorso simile a quello di una principessa, improvvisamente si ricordò dei modi di agire di Ellen.

“Tu hai completato i tuoi preparativi?”

“Certamente come puoi vedere.”

Tigre indossava guanti e armatura di pelle. Anche i gambali erano di pelle.

Con l’arco in una mano e la faretra legata alla vita, aveva lo stesso abbigliamento di quando era stato catturato a Dinant.

“Il tuo colletto non è ben sistemato.”

“Giusto, e sarebbe meglio pettinare di più i tuoi capelli.”

“Puoi usare il mio pettine Lim.”

Ellen estese le braccia e gli sistemò il colletto. Lim gli pettinò i capelli. Circondato dalle due, non riusciva a trattenere il suo stupore. Tigre se ne stava fermo, cercando di mantenere un’apparenza tranquilla per quanto possibile, mentre lo sistemavano.

Una volta finito, le due si fermarono a guardarlo.

“Hai un’armatura di cuoio…. anche se non in perfette condizioni, sembra solida. Anche se non è male per le battaglie, indossarla essendo colui che guida l’esercito….”

“Beh non c’era tempo, non avevamo previsto questo contrattempo.”

Le due tirarono qualche pacca qua e là all’armatura.

Anche se sapeva benissimo che non avevano secondi fini, Tigre si sentì stranamente teso ed eccitato. Cercò disperatamente di mantenere la mente lucida.

Smise anche di respirare e se ne stava fermo come una statua di pietra. Per non causare strane reazioni al suo corpo, nella mente continuava a recitare il nome degli Dei.;molto probabilmente agli Dei questa cosa non sarebbe piaciuta molto.

“Andiamo.”

Alla fine, allontanandosi da Tigre, Ellen si girò e si incamminò per il corridoio. Lim la seguì immediatamente. Tigre preso dal panico le rincorse.

“Con meno della metà delle truppe nemiche pensi di poter vincere?”

“E’ possibile.”

Sentendo le parole di Lim, Ellen le rispose come se non ci fosse problema.

“Per prima cosa, abbiamo il vantaggio geografico.”

Vedendo la Vanadis che lo guardava, Tigre si affrettò a spiegare.

“Anche se è vero che abbiamo il vantaggio geografico, é vero anche che persone legate al Duca Thenardier hanno visitato Alsace in passato. Sono passati cinque anni, ma è probabile che si ricordino più o meno la tipografia del territorio. Comunque, posso farvi una mappa e se torniamo alla mia residenza, c’è una mappa ancora più precisa disegnata da mio nonno.”

“Capisco, penso credano che Alsace sia come un agnello sacrificale. Non si aspetteranno molta resistenza.”

Sentendo le parole di Tigre, Ellen gli rispose allegramente.

“Ho sentito che Ganelon è ai ferri corti con Thenardier. Thenardier non può dispiegare troppe truppe per invadere Alsace. Questo gioca a nostro favore.”

Vedendo i suoi occhi cremisi pieni di spirito combattivo, Tigre rimase ancora una volta abbagliato.

L’armatura di Ellen era splendida.

Comunque, non era perfetta.

Con quella luce negli occhi, era una completa Vanadis, proprio come quelle descritte nei libri di storia.

La Dea della guerra era nobile e bellissima- aveva un qualcosa di mitologico. Lui ammirava la sua bellezza, continuava a guardare la Vanadis dai capelli argentati in silenzio.

“Invece di semplicemente ammirarmi, perché non usi le parole dicendo quanto mi trovi bella!”

Ellen cominciò a provocarlo di nuovo.

“Quella fu la prima cosa che mi passo per la mente, quando poggiai i miei occhi su di te la prima volta a Dinant.”

Contrariamente all’affetto che mostrava il suo tono, le rispose onestamente.

“….Quindi–quindi è cosi.”

Dopo averle detto quelle parole, Ellen si voltò velocemente facendo fluttuare il mantello, aveva la faccia completamente rossa da quelle parole inaspettate.

 

 

C’erano poche persone lungo le strade di Celestia nel periodo estivo.

Per scappare dall’armata di Thenardier, le persone si sono rifugiate nelle montagne o nelle foreste circostanti.

I soldati che avevano ricevuto ordini da Massas, erano guidati da una cameriera,Teita.

“Per quelli forti fisicamente, è meglio andare a rifugiarsi nella foresta o sulle montagne. Gli anziani e i bambini è meglio se prendono rifugio nel tempio.”

Questi erano gli ordini impartiti da Massas nella lettera.

“Anche lui è un cittadino di Brune, quindi non può attaccare un tempio. Anche se Thenadrier è un uomo che non ha paura degli Dei, se attaccasse un tempio, la chiesa si alleerebbe con Ganelon. Therardier decisamente non lo farà”

I soldati si muovevano seguendo i suoi ordini.

Tigre, il Lord di Alsace era assente. I capi villaggio e le persone influenti della città, non sapevano cosa fare quindi erano grati a Massas per la sua guida.

“Teita ti rifugerai fuori città?”

“Io rimarrò nella magione.”

Dopo aver guidato le persone ai rifugi, Teita rispose alla domanda del soldato.

“Tigre-sama tornerà sicuramente. Quando lo farà, non voglio che trovi la casa disabitata. E’ mio desiderio rimanere e riceverlo.”

Anche se i soldati cercavano parole per dissuaderla, alla fine decisero di tacere.

Quasi tutti si erano rifugiati altrove. Teita invece, ogni volta che qualcuno le poneva la domanda gli rispondeva allo stesso modo. Voleva solo attendere il ritorno di Tigre.

“Capisco; comunque, se in qualsiasi momento decidi di scappare, fammelo sapere.”

“Grazie mille.”

Teita sorridendo fece un inchino, le sue code di cavallo si scossero. Si incamminò e tornò alla magione.

Quello che aveva detto al soldato non era una bugia.

Comunque aveva un’altra ragione per non scappare, ma non poteva dirla facilmente.

Se avesse abbandonato la casa, Tigre sarebbe potuto non tornare.

Anche se non poteva garantirlo al 100%, Teita si sentiva molto insicura.

Va tutto bene. Batran tornerà sicuramente assieme a Tigre-sama.Devo solo stare a casa ad aspettarlo. Spero ritorni presto…

Nonostante l’ansia,continuava a sperare. Mentre abbracciava l’arco nero, il cimelio di famiglia,Teita pregava che Tigre tornasse sano e salvo.

Non voglio evacuare.

La lettera che aveva inviato Massas, spiegava quanti giorni rimanevano per evacuare prima che le truppe di Thenardier arrivassero, ma lei non ci faceva caso.

La ragione principale era che il loro Lord, Tigre, non era presente, anche se c’era un’altra ragione.

La gente di Alsace non sentiva molto la crisi in tempo di guerra,anche perché il feudo aveva solo pochi villaggi e una cittadina.

Le grande strade erano lontane e non passavano per Alsace, c’erano montagne e foreste ovunque.

Non era facile per una grande armata passarci. Altre nazioni non miravano sicuramente a controllare un luogo come questo, quindi le ragioni per un esercito di transitare erano poche se non nulla. A parte i soldati, nessuno era familiare con la guerra.

In più, non sapevano quanto crudele Thenardier potesse essere.

Gli aristocratici di Alsace,Tigre e Urz, erano intimi con Massas e gli altri nobili che governavano i territori adiacenti erano tutti gentili.

Non consideravano si pericolosa l’avanzata dell’armata di Thenardier.

Se Tigre-sama ritorna…

Teita andò sul suo letto, cercando disperatamente di trattenere le lacrime.

Guardando da quanti giorni Batran aveva lasciato Celesta, sarebbe già dovuto tornare.

“—Forse non ce l’ha fatta. Che Tigre-sama non torni più?

Neanche oggi alla fine Tigre tornò.

L’armata di Thenardier, guidata da Zaien, si spostava a piedi e avrebbe raggiunto Alsace in 2 giorni.

 

 

Zaien avanzava alla testa dei suoi tremila uomini a cavallo del Wyvern con un’aria trionfante.

Poco tempo prima, aveva provato a farlo volare, ma ha accantonato subito l’idea a causa dell’aria gelida. Inoltre era molto più veloce di quello che si aspettava, quindi ha preferito farlo camminare.

Volare con il Wyvern è più difficile di quello che pensassi. La sensazione è completamente diversa dal cavalcare un cavallo, farò pratica una volta terminata la missione.

Dietro al Wyvern, c’era il Drago terrestre. La pressione che esercitava col suo corpo massiccio spaventava i soldati. Cercavano di mantenere la distanza il più possibile durante la marcia.

Anche se Zaien aveva attraversato il territorio di due o tre nobili di già, non aveva trovato alcuna resistenza.

Tutti avevano paura della casata dei Thenardier.

Zaien era felice.

“Appena abbiamo raso al suolo Alsace, è meglio se mandiamo avanti gli ostaggi per primi, noi ci fermeremo in queste regioni. Sarebbe divertente costringerli a giurarci fedeltà,già che ci siamo potremmo prenderci le loro mogli e le loro figlie…”

Anche suo padre potrebbe apprezzarlo, dato che la sua battaglia con Ganelon avverrà subito dopo.

Zaien stava riflettendo su queste cose, quando arrivò uno scout per fargli rapporto.

“I residenti si sono rifugiati?”

“Sembra che la maggior parte si sia rifugiata tra le montagne o nelle foreste.”

“Il resto?”

“Si sono barricati all’interno dei templi. Non possiamo toccarli.”

“Astuti…”

Zaien digrignò i denti.

“Molto bene. Lasciamo perdere i villaggi per ora, dirigiamoci direttamente a Celestia.”

“No, procediamo secondo i piani.”

Zaien scosse la testa rifiutando la proposta del suo subordinato.

“E’ vero che non possiamo distruggere i templi, ma possiamo distruggere tutto il resto. Dobbiamo solo bruciare tutto. La gente si arrenderà e alla fine uscirà dal tempio.”

Zaien fece un sorriso quando arrivò un’altro subordinato.

“E’ arrivato qualcuno, dice di essere un uomo di Celestia e vorrebbe servirla, Zaien-sama.”

“Che tipo di persona è?”

“Ha due nomi. Quel vecchio sembra abbastanza influente.”

Zaien gli rispose freddamente, dato che aveva perso interesse.

“Uccidetelo. Gettate poi il corpo in mezzo alla città.”

L’uomo con i due nomi, fu la prima vittima di Alsace.

 

Le mura che circondavano Celestia, non erano molto alte ne spesse. Farle crollare non sarebbe stato difficile anche senza armi d’assedio.

Il portone d’ingresso alla città lo avrebbero rotto con asce e lance. Zaien si ricordò le parole di Drekavac riguardo alle abilità del Drago di terra, poteva semplicemente farlo caricare.

“Circondate il tempio. Urlate, li stancheremo sia fisicamente che mentalmente. Non solo li priveremo della loro libertà, gli bruceremo anche le case.”

Zaien gridò i suoi ordini, i soldati tremavano dalla gioia.

“Comunque, siate prudenti a non ucciderne troppi. Trattate le donne con cura e punite il resto.”

Questa non era una battaglia, ma una razzia.

Aveva dato la sua approvazione ai soldati per rilasciare la loro rabbia e brutalità.

Dovevano irrompere nelle case, prendere tutti i soldi e gli oggetti di valore poi dargli fuoco.

Coloro che correvano o urlavano cercando di scappare, sarebbero stati uccisi. Quelli che opponevano resistenza sarebbero stati infilzati con le lance. Il loro sangue avrebbe colorato la terra di rosso.

Le macerie delle case e delle stalle erano sparse ovunque, i giardini e i vigneti erano stati calpestati. I soldati giravano per la città con una spada nella mano destra e una bottiglia presa chissà dove nell’altra, intossicati dall’alcool e dalla foga di distruggere.

Risate che ricordavano i barbari si potevano sentire ovunque e fumo nero ricopriva il cielo.

Anche se i morti erano stati pochi, era solamente dovuto ai severi ordini di Zaien. I vecchi che erano considerati inutili erano stati uccisi senza pietà.

“Questa cittadina è così piccola, è stato facile demolirla.”

Zaien era poco distante dai soldati, e li osservava tranquillamente. Le urla della gente che chiedeva pietà gli riempivano il cuore.

Zaien si avviò lungo la strada principale e fermò il suo cavallo di fronte una casa. Era più larga se comparata con le altre. Osservandone la grandezza e la posizione doveva appartenere al Lord.

“Quindi questa è la casa di Vorn. E’ veramente ridicola per essere la magione di un aristocratico. Darò un’occhiata all’interno prima di dargli fuoco.”

Zaien smontò da cavallo ed entrò nella magione con l’intento di ridicolizzarla.

 

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Teita era all’interno della magione.

Quando l’armata di Thenardier apparve ai confini della città, Teita avrebbe voluto affrontarli come rappresentante di Tigre, fortunatamente fu dissuasa dagli altri e rimase a casa. Tremila soldati si diffusero per le vie come un fiume argentato. Dopo un po’, quelli che erano andati a parlarci come rappresentanti, tornarono come corpi.

Ora stavano bruciando, razziando e distruggendo la città.

“….Tigre-sama!”

Dal primo piano della casa, Teita guardava la città con un’espressione amara in volto.

Non poteva fare nulla, il suo corpo era immobilizzato dallo shock,dalla tristezza e dalla paura.

Si sentiva impotente; Teita cominciò a piangere.

La porta sbatté fragorosamente e Teita torno cosciente.

Il piano terra?Che qualcuno sia entrato?

Il suo corpo si irrigidì. Sapeva che qualcuno aveva fatto irruzione.

Tigre-sama, per favore donami il coraggio.

Teita si avviò per il corridoio, stringendo accuratamente l’arco nero. Scese le scale che portavano al piano terra.

C’era un giovane uomo nell’atrio, stava guardando un candelabro. Lo calciò ridendo, il suono risuonò per l’intera casa.

“Chi c’è?”

La sua voce era tremolante.

Il giovane uomo–Zaien Thenardier–si voltò lentamente.

I suoi occhi guardarono il corpo di Teita come se lo stessero leccando. Teita tremò sentendo quella strana sensazione.

“Che ragazza carina. Se ti inginocchi davanti a me, potrei anche decidere di tenerti.”

“…Per favore, vattene.”

Teita fece uscire le parole dalla bocca senza accorgersene.

Zaien era dubbioso e portandosi la mano nei capelli scoppiò a ridere.

“Ho forse capito male?La cameriera di Vorn è davvero così stupida? Per favore ripetilo.”

“…Vai fuori.”

“Cosa?”

“Ti ho detto di andartene!!”

Con la faccia tutta rossa,Teità si mise a gridare a Zaien.

“Questa casa, questa città, sono possedimenti di Tigre-sama, non toccarli. Vattene!”

“…Tu stai parlando così al figlio della casata dei Thenardier.”

Zaien prese la spada che aveva alla vita.

“Parlare irrispettosamente è un grave crimine. Sembra che dovrò insegnartelo con le cattive.”

Gli occhi di Teita si spalancarono e respirava profondamente. Cominciò ad arretrare, prima un passo, poi due.

Zaien stava cercando di trattenere le risate.

La spada scintillante si mosse rapidamente e la gonna di Teita si strappò notevolmente, le sue cosce bianche ora erano in vista fino quasi all’attaccatura con l’anca.

“Allora? Se non ti sbrighi a scappare, la prossima volta ti taglio la gamba.”

Teita si voltò e cominciò a correre su per le scale. Zaien cominciò a seguirla facendo un sorriso crudele, come se stesse inseguendo una preda, cominciò a camminare a passi lenti.

Teita tornò al secondo piano e corse diretta in camera di Tigre. Chiuse la porta, e con le mani tremolanti cercò di girare il chiavistello, ma fallì diverse volte.

Cosa faccio?Cosa faccio ora…

Anche con la porta chiusa, non si sentiva al sicuro. Molto presto sarebbe arrivato in questa stanza e non c’era nulla se non la porta a bloccarlo. Teita si guardò attorno con aria spaventata.

Quando Teita vide la scrivania di Tigre corse ad aprirla.

“Se ricordo bene, ci dovrebbe essere un coltello che Tigre-sama usa…”

Aprì velocemente il cassetto e vide il coltello.

Lo impugnò, e fece un sospiro di sollievo, solo allora notò che l’altro braccio stava ancora stringendo l’arco.

Si guadò nuovamente attorno, dopo un momento di esitazione corse sul balcone semi-circolare.

Anche se era rumoroso sotto, non aveva il coraggio di guardare. Suoni di oggetti che si rompevano erano udibili ovunque.

Quando si voltò, notò che Zaien aveva fatto un buco sulla porta con la spada, dopo aver rotto il chiavistello calciò la porta ed entrò sorridendo.

“Abbiamo già finito?”

Teita strinse il coltello con entrambe le mani puntandolo a Zaien che continuava imperterrito a ridere. Presa dalla disperazione, l’attacco. Zaien entrò nella stanza brandendo la spada.

Zaien colpi il coltello con aria insoddisfatta. Subito dopo si formò una linea rossa sul petto di Teita. Cominciò ad arretrare fino a che non arrivò sul balcone.

Si rannicchiò stringendo l’arco. La sua faccia era rossa dalla rabbia e per l’imbarazzo. Cominciò a piangere mentre stringeva forte l’arco contro il petto. Improvvisamente il vento le scompigliò i capelli.

“Tigre-sama…”

“Cos’è questo, una misera cameriera che non capisce la sua posizione e che prova sentimenti per il suo padrone?”

Zaien le puntò contro la spada mentre continuava ad insultarla.

“Vorn sarà sicuramente venduto a Mouzinel. Io farò lo stesso con te. Se sei fortunata potrai rivederlo!”

“No,Tigre-sama…. Tigre-sama verrà sicuramente!”

“Come sei coraggiosa. Sarebbe divertente sentire che lo chiami mentre sei sotto di me.”

Zaien afferrò le spalle di Teita e la buttò a terra con tutta la sua forza.

Teità fece un lamento. Chiuse i suoi occhi umidi e chiamò il nome di Tigre.

Zaien le si appoggiò sopra.

–Un fruscio.

Un basso e veloce suono.

“Co…sa?”

Zaien non ci poteva credere mentre si guardava la mano.

Era la mano che aveva appena allungato verso Teita.

Vi era una freccia conficcata.

Da dove…?

Più che sentire dolore, fu il brivido che gli passò per la schiena a scuoterlo.

Era pressoché impossibile colpire attraverso lo spazio tra le colonne del balcone, tanto più che erano al secondo piano.

“Teita!”

Una voce da sotto il balcone la chiamò.

Teita riaprì gli occhi e sposto Zaien che era rimasto pietrificato.

“Tigre-sama!”

Alzandosi, pianse lacrime di gioia.

C’era un ragazzo dai capelli rossi che stringeva un arco su di un cavallo.

Teita aveva pregato ogni giorno, ogni notte che potesse tornare sano e salvo.

“Salta Teita.”

Appoggiando l’arco sulla sella, Tigre allungo le braccia.

Teita, senza mostrare segni di esitazione, spostò le mani di Zaien che stava cercando di afferrarla e saltò dal balcone.

Nello stesso istante, il cavallo di Tigre tremò a causa di una zampa rotta e cadde in avanti.

Non ci arriverò… Non faro a tempo.

Saltò sopra il cavallo, Tigre allungò le braccia più che poté per raggiungere Teita.

Si toccarono.

A mezz’aria Tigre abbracciò il delicato corpo di Teita.

Anche se sembrava che i due fossero stati gettati a terra, non erano feriti. Appena prima di schiantarsi, un misterioso vento li circondò, facendoli atterrare delicatamente.

La gonna di Teita fluttuo nel vento.

“—Hai fatto veramente qualcosa di avventato per questa ragazza.”

I suoi capelli argentati dondolavano mentre si avvicinava a Tigre.

Abbassò la spada che teneva in mano. Ellen guardò in basso dal cavallo con occhi meravigliati. Aveva usato il vento per aiutare Tigre. Sentendola parlare Tigre lo aveva capito immediatamente

“Non mi aspetto nulla come ringraziamento….ma se non ti avessi aiutato, non ti saresti ferito?Se cadevi malamente avresti potuto anche morire.”

“Contavo su di te.”

Dopo essersi alzato, Tigre ringraziò Ellen. Poi si voltò verso il balcone.

“Quindi Zaien è in casa…”

Zaien non si vedeva più. Probabilmente era corso all’interno.

“Zaien?”

“Il figlio di Thenardier. Il prossimo in linea di successione.”

“Oh, probabilmente è il loro comandante.”

Ellen si guardò alle spalle mentre rifletteva. C’erano circa trenta soldati che la scortavano.

“Dunque, il loro capo è dentro. Voglio che dieci di voi entrino.”

I soldati scesero da cavallo ed entrarono nella magione con spade e lance alla mano. Tigre si voltò e guardò Teita.

Anche se era sorpresa, cominciarono a scenderle lacrime dagl’occhi arrossati. Si strinse a Tigre con forza.

“Tigre-sama!”

Chiamò il suo nome diverse volte, il rumore del pianto era mescolato nella sua voce.

“L’ ho sempre saputo… Ho sempre saputo che Tigre-sama sarebbe tornato.”

“Scusa per averti fatta preoccupare. Ora è tutto apposto.”

Tigre avrebbe voluto abbracciare Teita fino a che non si fosse calmata, ma non c’era tempo ora. Si separarono.

Tigre notò l’arco nero che Teita stringeva.

I vestiti di Teita erano tutti strappati, la sua pelle bianca e il suo intimo si potevano vedere. Tigre si tolse il mantello e la coprì.

“Perché hai preso l’arco?”

“Ah, questa era la sola cosa che riuscivo a portare…”

Teita aveva smesso di piangere. Data la situazione, era alquanto imbarazzata nel rispondere.

“Dovevi lasciare fare a me. Tu avresti dovuto metterti al riparo.”

“Io–io non avrei mai potuto farlo!”

Tigre aggrottò le sopraciglia. Teita si rifiutò e aveva un tono deciso.

“Tigre-sama, mi ha lasciato la custodia della casa. Anche se ero spaventata, non potevo semplicemente scappare.”

Tigre sospirò. Anche se sapeva che Teita era testarda, questo andava aldilà della sua immaginazione.

“Che ragazza energetica. Ti piace per caso?”

Ellen, da sopra il cavallo guardò Teita, sembrava compiaciuta.

Sentendo quella voce, Teita alzò lo sguardo verso Ellen, poi si guardò attorno.

Dietro Ellen, c’erano cavalieri in armatura e il loro numero continuava a crescere.

Tutto attorno, giacevano i cadaveri degli uomini di Thenardier.

“Cosa, cosa succede? Tigre-sama chi diavolo sono queste persone…”

“Ah, questa è Ellen… lei è una Vanadis di Zhcted, Eleanora Viltaria. Loro sono i suoi subordinati.”

Tigre lo spiegò con un tono rilassato. Teita non sapeva cosa dire e aveva la bocca semi-aperta.

“Per spiegartelo meglio, ci vorrebbe del tempo…”

Tigre smise di parlare. La sua mano sinistra urto il viso di Teita dopo aver intercettato una freccia lanciata di nascosto.

Tigre incoccò la freccia che aveva appena preso e la rilasciò. Si sentì un urlo nella direzione nella quale la freccia era sparita. Aveva colpito il nemico nascosto, vedendo ciò, i suoi alleati alzarono un coro di ammirazione.

“Uu…”

Tigre sentì dolore dalla mano che teneva l’arco. Si guardò il palmo. Si doveva essere ferito mentre intercettava la freccia e si era aperta una ferita.

“Tigre-sama, la tua mano.”

Teita si strappo un pezzo di gonna senza esitare e gentilmente fasciò la mano di Tigre.

“Scusa, sono brava solo a fare queste cose…”

“E’ perfetto. Grazie.”

Accarezzò la testa di Teita in segno di gratitudine.

“Sei ferito?”

Tigre sorrise ad Ellen, dato che l’aveva chiesto con un tono ansioso.

“Nessun problema, posso continuare a combattere.”

La battaglia era appena iniziata. Non si sarebbe fermato per una ferita simile.

“Spero proprio, guarda arrivano rinforzi.”

Ellen guardò l’orizzonte ridendo. Dall’altro lato della strada principale, diversi cavalieri stavano arrivando al galoppo. Erano gli uomini di Thenardier.

Dopo aver atteso che si avvicinassero, Ellen diede un ordine alla sua cavalleria.

“La bandiera col Dragone nero!”

L’insegna di Zhcted, venne fatta sventolare in modo che tutti potessero vederla. I soldati di Thenardier urlarono impauriti. Molti di loro avevano partecipato alla battaglia di Dinant.

Il vivido ricordo di quella bandiera che fluttuava nel vento era ancora impresso nelle loro menti. Avevano imparato a temerla durante la battaglia.

Ellen sorrise e puntò la spada verso le truppe rimanenti.

“Carica!”

Un urlo di battaglia si alzò dall’armata di Zhcted. I soldati impugnarono le spade e le lance e cominciarono a galoppare all’ inseguimento.

Prima ancora di ingaggiare il duello, le truppe di Thenardier avevano perso la voglia di combattere. Urlarono, si voltarono e scapparono.

“Tigre, noi andiamo.”

Tigre cercò di rispondere, poi guardò il suo arco.

C’era una grossa crepa.

Forse è successo quando ho cercato di prendere Teita.

Dato che si era comportato preso dalla foga e istintivamente, aveva notato solamente ora il danno all’arco.

E’ inutilizzabile. In più richiederebbe tempo e diversi materiali per aggiustarlo.

La freccia lanciata un attimo fa, probabilmente era l’ultima.

“Tigre-sama.”

Teita si avvicinò a piccoli passi verso Tigre e gli porse l’arco nero con entrambe le mani.

Lei lo aveva difeso, l’arco nero che era un cimelio di famiglia.

Tigre si ricordò delle parole del padre.

Usa questo arco solo quando è veramente necessario. Altrimenti non farlo.

Tigre esitò per un momento.

No.

Certamente questo era uno di quei momenti.

Tigre prese l’arco.

Anche se era misterioso come sempre, tirò leggermente la corda. Non lo aveva visto per più di un mese. Una certa elasticità si propago tra le sue dita.

Si, posso usarlo così com’è.

Quando prese l’arco, che non era abituato ad usare, una strana sensazione si propagò nella mano.

Anche se lo aveva toccato molte volte, era la prima volta che provava una simile sensazione.

Era come se l’arco stesso avesse dato a Tigre il permesso di essere usato.

Padre, come attuale capo della famiglia Vorn, userò questo arco per farti vedere una battaglia che non macchierà il nostro nome.

“Lord Tigrevurmud!”

“Giovane Lord! Siete salvo!”

Rurick e Batran lo raggiunsero a cavallo. Tigre si alzò e gli strinse la mano.

“Rurick, conto su di te per vegliare su questa ragazza.”

Lasciando Teita nelle mani dell’arciere pelato, Tigre strinse l’arco e montò su di un cavallo.

“Ah,um…”

Mentre saliva sul cavallo di Rurick, Teita timidamente chiamo Ellen.

“Hm? cosa c’è?”

Ellen guardò Teita con interesse.

“Qual’é la tua relazione con Tigre-sama?”

Ellen scoppio quasi a ridere, ma rispose con un tono serio.

“Quell’uomo. Lui è mio.”

Non era una bugia.

Tigre aveva chiesto ad Ellen di prestargli i soldati, ma non era stato liberato dalla sua condizione di prigioniero.

E nei giorni che avevano impiegato per raggiungere Alsace da LeitMeritz, il periodo per la consegna del riscatto era passato.

Tigre probabilmente non l’ha notato. Comunque, ora non ci può più fare nulla.

Ellen guardò l’armata di Thenardier col sorriso sulle labbra.

Anche se Teita rimase sorpresa, guardò Ellen e congiunse le mani, stringendole per trovare coraggio.

“Io, Io non perderò…!”

“Non vedo l’ora. Devo fare un bel discorsetto a Tigre su chi dovrà sposare.”

Ellen rise mentre si allontanava da Teita.

In quel momento arrivò un soldato per fare rapporto.

“Sono spiacente, il generale nemico è scappato.”

“Capisco. Beh non possiamo farci nulla.”

Ellen mormorò l’ultima parte con rammarico.

Quando Tigre sentì che Teita era rimasta nella magione mentre l’armata di Thenardier stava attaccando, senza pensarci cominciò a galoppare per raggiungerla.

Con solo il suo cavallo era riuscito a farsi strada fino alla magione.

Ellen andò nel panico e ordino ai suoi soldati di seguirla. Lo raggiunse nel momento che stava cadendo dal secondo piano.

Durante quei momenti concitati, Zaien era riuscito a scappare.

Sono un po’ gelosa.

“Il nemico si sta riorganizzando, e si prepara ad arretrare.”

“Bravo, hai lavorato sodo.”

Dopo aver detto parole di apprezzamento al soldato, Ellen portò il suo cavallo vicino a quello di Tigre.

Anche se Batran stava parlando con Tigre, annuì in silenzio non appena notò Ellen.

“Io vado.”

“Andiamo allora.”

I due parlarono nello stesso momento, dopo essersi guardati scoppiarono a ridere.

“Lasciate un centinaio di soldati in città alla ricerca di eventuali nemici nascosti, noi attaccheremo col resto.”

Stavano per combattere un’armata tre volte più numerosa. Sia Tigre, che Ellen ma anche il resto dei soldati avevano il morale alle stelle.

“Non lasciate scappare nemmeno un soldato. Li ripagheremo con gli interessi!”

A lui non interessava mandarli via, o farli arrendere. Voleva letteralmente schiacciarli.

“Batran.”

Tigre si girò verso il vecchio soldato al suo fianco. Il suo sorriso era pieno di rabbia e voglia di combattere.

” Tieni la mia faretra e seguimi.”

“Con entrambe le mani? Non che me ne importi, ma non posso avere almeno una spada per difendermi?”

“Rilassati.”

Tigre sorrise pieno di fiducia al vecchio soldato.

“Fino a che sei con me ed Ellen, nessuna spada o freccia potrà colpirti. Non lo permetterò.”

 

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Zaien era scappato dalla porta sul retro, ed era riuscito a non farsi vedere dai soldati. Dopo essere tornato al campo base ricevette un rapporto inaspettato.

“L’armata di Zhcted sta attaccando. La bandiera col Dragone nero!”

“Zhcted? Impossibile! Perché sono venuti qui!”

Le facce dei soldati erano pallide. Il coraggio che avevano quando hanno attaccato la città era sparito.

Mentre veniva curato alla mano colpita da Tigre, Zaien guardava i suoi soldati.

Che codardi. Perché ho portato queste persone?

Attualmente, Zaien comandava tremila soldati, più dell’ottanta percento di loro era a Dinant.

Zaien voleva rimuovere da loro l’insoddisfazione e la paura della sconfitta il più presto possibile. Subito dopo avrebbero dovuto combattere contro Ganelon.

Era stato completamente giocato.

La paura che avevano i soldati era tornata prepotentemente a galla.

“Il Dragone nero…”

La voce di Zaien tremava, gli scendeva sudore freddo. Non erano solo i soldati ad essere spaventati.

“Ma perché Vorn è qui… Non era prigioniero a Zhcted?”

Zaien ne era convinto.

“Che si sia venduto a quel paese? Ha disertato a favore di quel paese, e proprio mentre stavamo per attaccare la città… Quel codardo, quel traditore.”

L’armata di Thenardier lasciò la cittadina di Celesta e si radunò con i soldati in fuga, dopodiché si mossero verso la pianura di Molsheim.

La pianura di Molsheim aveva un terreno piatto ed era il terreno migliore per mostrare la potenza del suo esercito.

Zaien richiamò le sue unità e le fece riorganizzare.

“Quanti soldati?”

“Circa duemilasettecento.”

Zaien era irritato. Aveva perso trecento soldati in città.

Se non avesse lasciato le truppe fare quello che volevano, ma le avesse guidate seriamente, sarebbe riuscito a scappare dalla città evitando così tante perdite.

“E i nemici?”

“Non ne sono sicuro… qualche centinaio, al massimo un migliaio.”

“Devo sapere il numero esatto! Aumenta il numero degli esploratori. Trova il numero esatto!”

Zaien digrignò i denti mentre mandava via i soldati.

“…Merda. Beh, ho i Draghi con me.”

Anche se non pensava di doverli usare, non si sarebbe tirato indietro in caso di attacco nemico.

“Li schiacceremo e li massacreremo. Pulirò l’umiliazione di Dinant.”

Zaien divise le restanti truppe in due.

La prima era composta da fanteria e lancieri.

L’altra consisteva in un migliaio di uomini nelle retrovie assieme a lui.

L’armata principale di un migliaio di uomini era in formazione dietro al Wyvern.

L’armata di Brune, era schierata su tre linee nella pianura di Molsheim. Sembrava un piano più che efficace.

 

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Anche se la magione di Tigre era danneggiata, alcuni degli oggetti si erano salvati, tra questi c’era la mappa di Alsace.

Mentre l’esaminavano stando a cavallo, Tigre,Ellen e Lim discutevano.

“Anche se abbiamo un migliaio di soldati, dobbiamo lasciarne una parte a difendere la città. Quindi possiamo contare su novecento effettivi. Basandoci sul rapporto degli esploratori, i nemici sono circa tremila. Anche se il loro numero è diminuito, siamo sempre in rapporto di uno a tre.”

Ellen guardò Tigre dopo aver sentito il rapporto di Lim.

“Tigre, hai idea dove i nemici si siano rifugiati?”

“Probabilmente nella pianura di Molsheim.”

Tigre indicò un punto sulla mappa.

“Zaien posizionerà le sue truppe per massimizzare al meglio il loro potenziale,dopodiché contrattaccherà. Fino ad allora manterrà semplicemente posizione. L’unico posto in cui può farlo è la pianura di Molsheim.”

A differenza del resto di Alsace, che è piena di foreste e montagne, la pianura di Molsheim è un terreno piatto.

“La forza dell’esercito di Brune,sta nel riuscire a controllare la carica, per poi contrattaccare con scudi e lance.”

Come spiegato, l’abilità dei soldati di Brune consiste nella forza di penetrare le difese avversarie.

Utilizzano lunghe lance e indossano pesanti armature per proteggersi. Attaccano attraverso gli spazi che si creano tra le difese avversarie.

I cavalieri, tengono gli scudi vicini, e sono grandi abbastanza da coprire la zona che va dalla vita alla testa. Anche se appesantiti, riescono a difendersi perfettamente anche se a cavallo.

 

Allinearsi e caricare assieme, questa era una delle tattiche più usate dall’esercito di Brune.

La cosa più terrificante, era trovare il modo di evitare le loro cariche. Con armature pesanti e con lunghe lance, anche i soldati dietro alla prima linea erano in pericolo.

“Se usano gli scudi, non dobbiamo fare altro che inondarli di frecce.”

Brune era piena di idioti che si basava solo sulla forza bruta, prendendosi gioco dell’arco.

“Molto bene. Li riempiremo di frecce.”

Questa fu la dichiarazione di Ellen.

“Io , Tigre e quattrocento soldati caricheremo. Lim lascio il resto a te. Cerca di avvantaggiarti in tutti i modi. Avete altri suggerimenti?”

“Vorrei una corda. Meglio se fatta con da un’insieme di corde più piccole. Ne vorrei il più possibili.”

Sentendo la richiesta, Tigre le chiese timidamente.

“Cosa ne vuoi fare dei cavalli?”

Hanno viaggiato da LeitMeritz frettolosamente. Lim si girò confusa.

“E’ un problema se li lasciamo a Celestia?”

“Ho appena pensato a qualcosa. Potrei usarli io?”

Successe dopo mezzo koku.

Entrambe le armate si fronteggiavano sulla pianura di Molsheim.

 

Ellen e Tigre guidavano un gruppo di quattrocento cavalieri, riducendo la distanza un po’ alla volta.

Avevano raggiunto una distanza dalla quale poteva rilasciare le sue frecce. Tigre inghiottì la saliva per la tensione.

“Hai paura?”

Ellen gli parlò sottovoce in modo che solo lui potesse sentire.

“Si, ho paura.”

Anche se rispose così, stava sorridendo.

Era vero che Tigre era spaventato, ma aveva Ellen a fianco che lo calmava. Più che ansia, sentiva il coraggio crescergli dentro.

“Però- Non sento di poter essere sconfitto.”

Le truppe di fronte erano più del doppio.

“Che coincidenza, provo la stessa cosa.”

Ellen sguainò la spada e la strinse. Un venticello li accarezzo, come per incoraggiare i due guerrieri.

“Mi domando se mi sento così perché ci sei tu al mio fianco.”

Appena ebbero finito di scherzare, il sorriso di Ellen sparì, alzò la spada.

“Carica!”

In mezzo ai rumori della battaglia, un vento misterioso trasportava il grido della ragazza.

I quattrocento cavalieri di Zhcted cominciarono a galoppare nella pianura innalzando un urlo di guerra. Il cielo sopra le truppe di Thendarier era oscurato dall’immenso numero di freccie.

“Arifal.”

Una folata di vento si sprigionò dalla spada di Ellen. Tutte le frecce dirette verso di loro furono deviate e caddero al suolo.

Tigre prese le frecce dalla faretra e ne mise una tra ogni dito e cominciò a rilasciarle, colpendo in volto tre nemici, tutti quasi contemporaneamente.

“Sei veramente un uomo che non conosce i mezzi termini.”

Ellen lo guardava impressionata mentre parlava con ammirazione.

“Detto da te, non è soddisfacente…”

“Non preoccuparti, era un complimento.”

Le due armate finalmente si scontrarono.

Due lance furono puntate verso Ellen, una per lato.

Il suo cavallo le evitò magistralmente. Ellen alzò la spada e con due veloci flash, schizzò sangue dal collo dei due soldati.

I suoi capelli argentati sventolavano. Ogni volta che la [Silver Flash] faceva un bagliore, sangue del nemico veniva versato.

[Wind Princess of the Silver Flash] e [Danseause of the sword] soprannomi azzeccati.

Muovendosi brillantemente sopra il cavallo, la sua spada roteava come se stesse danzando nel vento. Tigre pensò che non ci fossero soprannomi più azzeccati.

“Non posso venir sconfitto qui.”

Tigre allungò il suo arco al massimo e uno dopo l’altro infilzò le teste dei comandanti e dei porta bandiere. I loro arcieri invece erano ancora lontani dal poter colpire.

Pensandoci razionalmente, era strano riuscire a colpire così precisamente in una situazione del genere.

La lama di un soldato vicino gli si stava avvicinando dal lato. Prima di riuscire a colpire, il soldato urlò e una fontana di sangue uscì dal suo collo.

Tigre non cercava ne di difendersi, ne di evitare i soldati, si stava solo concentrando sul suo arco. La sua fiducia in Ellen rendeva possibile tutto ciò.

In risposta alle sue aspettative, Ellen non lasciava una singola lancia o spada avvicinarsi a Tigre. Tutti i soldati venivano trafitti e tutte le frecce deviate.

La prima linea di Thenardier, con i comandanti e i porta bandiere trafitti, presi dalla confusione collassarono in un baleno.

Ellen irruppe attraverso la prima linea.

La seconda linea, l’unità principale apparve davanti ai suoi occhi.

Il loro numero e la loro forza militare avrebbe intimorito chiunque.

“Carica!”

Il rumore degli zoccoli e delle spade che collidevano scossero l’aria.

Tigre rilasciò diverse frecce contro dei soldati che lo stavano caricando. Anche se gli uomini caddero da cavallo, non aveva tempo per rilassarsi.

“Lasciali a me. Tu concentrati sui comandanti e sui porta bandiera, dobbiamo fiaccargli il morale.”

I soldati di Zhcted caricarono frontalmente, annichilendo i nemici.

Tigre mirava ai portatori di bandiere nelle aree dove le due amate si scontravano.

Anche se collidevano a piena potenza, Ellen non indietreggiava di un solo passo. Parava le stoccate, penetrava gli scudi e spezzava gli elmi dei nemici.

“… E’ quella la forza della tua spada?”

Anche se Ellen era un’ottima spadaccina, era assurdo pensare che potesse spezzare gli elmi dei nemici con le sue esili braccia. La Vanadis dai capelli argentati gli rispose:

“Di fronte a [ Silver flash] le armature non sono altro che pezzi di carta.”

Tigre rilasciava una freccia dopo l’altra, abbattendo i cavalli e costringendone i cavalieri a terra. Anche se vedeva la pila di corpi sul terreno, non esitava e continuava senza pietà.

Nonostante tutto, l’armata di Zhcted veniva respinta. I numeri erano troppo differenti, quindi erano costretti ad indietreggiare.

Inoltre…

“Un Drago terrestre si sta avvicinando!”

Il soldato che portò il rapporto non riusciva a nascondere il suo terrore. Ellen si pietrificò.

“Che Thenardier sia riuscito ad addomesticare dei draghi senza farlo sapere a nessuno?”

“Ne dubito. Se li avevano, li avrebbero usati a Dinant.”

Impazienza e tensione traspiravano dal volto di Tigre.

Vide il Drago terrestre. La sua mole era molto più grande di quello ucciso da Tigre in precedenza.

“E’ color rame vero?”

Il Drago terrestre ruggì. I soldati tremarono. I cavalli erano paralizzati dalla paura, sia alleati che nemici.

Il Drago terrestre cominciò a calpestare il terreno mentre galoppava. La sua coda uccideva tutti i soldati di Zhcted che si avvicinavano. Nulla riusciva a fermarlo.

Una persona fu inghiottita, un’altra tagliata a metà vomitando sangue. C’erano soldati che cercavano di opporsi ma non funzionava.

Le sue spesse scaglie non venivano neanche scalfite. Le spade si spezzavano, le lance gli scivolavano sopra. Asce e mazze gli rimbalzavano contro.

Dopo aver perso le loro armi, i soldati che si opponevano venivano calpestati senza pietà.

Tigre cerco di lanciare una freccia nel suo occhio.

La freccia era stata indirizzata con cura, ma venne deviata. Tigre si sentì frustrato. Anche se la vista dei Draghi terrestri non era particolarmente buona, una speciale pellicola protettiva li proteggeva.

C’erano diverse cose che mi aiutarono allora.

Questa volta, erano in una vasta pianura, dove il Drago terrestre poteva mostrare la sua vera forza.

Era un solo drago, nonostante ciò neanche centinaia di uomini potevano rallentarlo, tantomeno fermarlo.

Cosa posso fare…

Era impossibile avanzare cercando di evitarlo. Il Drago si muoveva a destra e a sinistra bloccando la strada verso l’armata di Thenardier. Quando si accorsero che la distanza dal Drago si era ridotta, diedero l’ordine di arretrare.

I soldati di Zhcted stavano tremando. Ellen roteo la spada come se stesse rimproverandoli.

“Rimanete in posizione! Saremo noi a vincere!”

Tigre le stava affianco. A questa distanza sarebbe riuscito a mirare alle aperture nell’armatura dei nemici.

—Anche se non miro al Drago, le mie frecce non sono infinite.

Batran da dietro continuava a passargli frecce man mano che le scoccava. Non riusciva neanche a ricordare quante ne aveva scoccate, nonostante le sue dita cominciavano a diventare insensibili, non dava segno di fermarsi.

Improvvisamente si trovarono circondati sul campo di battaglia.

La pianura era larga e poteva contenere tranquillamente le due armate. Nel frattempo gli uomini di Lim aggirarono i nemici e cominciarono ad attaccarli dal lato.

Stavo aspettando proprio questo.

Ellen fece avanzare il suo cavallo. Allungo il suo braccio e cominciò a galoppare verso il Drago terrestre.

“Non mi sarei mai aspettata di dover combattere un Drago. Vi mostrerò un piccolo trucchetto.”

Arifal, chiamata da Ellen cominciò a brillare per tutta risposta. Attorno alla lama si creò un turbine di vento.

Il vento si intensificò creando una piccola tempesta.

“Cleave the Wind!”EPSON scanner image

Abbassò la spada che impugnava, mandando il vento che la circondava verso terra.

Le scaglie, impossibili da penetrare con spade o lance, gli artigli, le fauci tutto fu tagliato a metà.

Sul terreno rimaneva il corpo del Drago, si poteva vedere su esso una profonda ferita.

I soldati di Thenardier rimasero immobili.

Videro qualcosa di sovrannaturale con i loro occhi. Fu rilasciato del vento dalla spada di Ellen che le portò la vittoria.

“Cosa è stato? Non ho mai visto nulla di simile!”

Tigre gridò nel pieno dell’eccitazione.

“Ovviamente, dato che è la prima volta che te la mostro.”

Vedendo che la luce blu si dissipava, Ellen fece un sospiro.

“E’ un potere che non può essere usato dai normali esseri umani. Sono in pochi ad averlo visto. Non ti senti fortunato?”

“Spero non succeda mai più qualcosa che mi costringa a vederlo nuovamente.”

Anche se gli occhi di Ellen per un momento si aggrottarono, continuava a prenderlo in giro, i due si misero a ridere.

L’armata di Zhcted ora poteva continuare a marciare.

 

Poco prima che il drago terrestre venisse ucciso, Zaien ricevette un rapporto, che un secondo contingente, distaccatosi dal corpo principale, stava arrivando da ovest. Erano circa quattrocento unità.

“Da quello successo a Dinant, avevo immaginato che avrebbero usato una strategia simile.”

Le truppe di Lim sapevano che i nemici li avevano avvistati e si ritirarono immediatamente. Si fermarono su una leggera collinetta poco distante.

Era una compagnia composta da circa quattrocento uomini, i nemici avevano cominciato ad inseguirli.

Ci fu un incidente mentre gli uomini di Thenardier stavano salendo la collinetta, giunti a metà caddero tutti simultaneamente, come se fossero stati catturati da qualcosa.

Notarono una corda infangata attorcigliata nelle gambe dei cavalli. Caddero duramente e molti finirono legati assieme.

Gli uomini alzarono lo sguardo e capirono di essere in trappola. Le truppe di Zhcted si girarono e cominciarono a discendere la collina.

“Guardate i nemici, non hanno fatto attenzione al terreno sotto di loro e sono caduti.”

Lim gridò e indicò la base della collina, spronò il cavallo e guidò il contrattacco.

Ciò causò un improvviso cambio delle posizioni, i quattrocento soldati di Zhcted stavano sconfiggendo l’armata di Thenardier velocemente.

Questo è tutto merito di Lord Tigrevurmud.

Lim mormorò queste parole, mentre radunava le sue truppe e guardava la zona dove Ellen stava combattendo.

 

Il sole stava calando.

Il colore del cielo stava cambiando, presto sarebbe stata notte.

Zaien ricevette due rapporti, uno dopo l’altro. Le truppe sul lato erano state prese in trappola, mentre la prima linea incluso il Drago terrestre erano stati sconfitti.

“… Non può essere.” Era incredulo, il corpo cominciò a tremargli mentre era a cavallo del Wyvern.

“Cosa mi dici del Drago? Non era un Drago terrestre? Non dovrebbe essere invulnerabile alle spade e alle lance?”

Nessuno sapeva dargli una risposta.

“Zaien-sama, usi il Wyvern.”

Un soldato gli consigliò di arrendersi.

“Il Drago terrestre avrebbe dovuto annientarli!”

Zaien si mise a gridare contro i suoi subordinati.

“Era un prezioso Drago che avevo preso in prestito da mio padre. I suoi artigli erano più preziosi di un centinaio di voi!”

Comunque, non riusciva a pensare a nessun’ altro piano.

In quel momento arrivò un’altro rapporto.

“Forze nemiche si avvicinano dalle retrovie!”

Zaien era seccato.

“Quanti sono?”

“E’ difficile da dire dato che è quasi notte, ma sembra siano duemila cavalieri.”

“…Duemila?”

Ci volle tempo per metabolizzare la notizia.

L’impatto che Zaien ricevette era incommensurabile. Il morale che aveva fino poco fa scomparve immediatamente.

Attualmente gli rimanevano solamente seicento soldati. Il Drago non rientrava nei suoi calcoli.

Come posso combattere contro più del triplo dei miei uomini che si avvicinano da dietro.

Zaien non si rese conto dell’effettivo numero di nemici che si avvicinava.

Anche se c’erano effettivamente duemila cavalli, c’erano solamente un centinaio di uomini.

In questa regione, quando scende la notte, era resa ancora più scura dalle ombre delle montagne e delle foreste. Tigre lo sapeva benissimo.

Non solo Zeien, anche i suoi soldati erano arrabbiati.

Originariamente non era venuto ad Alsace pensando di dover combattere. Era venuto solo per depredarla.

“Richiamate la seconda formazione! Ditegli di ritirarsi!”

Sentendo gli ordini di Zaien, i soldati attorno rimasero ammutoliti.

Erano circondati. Gli stava ordinando di riunirsi e combattere fino alla fine.

!Zaien-sama per favore rimanga qui. Anche con altri duemila soldati, l’armata di Zhcted non ci può sbaragliare immediatamente. Se riusciamo a resistere fino a che l’ultimo nemico non è stato abbattuto, la vittoria sarà nostra.”

“Silenzio!”

Zaien colpi il terreno con forza. Il dolore alla mano inflittagli dalla freccia, distrusse quel poco di sangue freddo che gli rimaneva.

“Voi vorreste resistere? Vi siete già dimenticati della vostra miserabile sconfitta a Dinant?”

La sua paura si tramutò in violenza.

Zaien non voleva assaporare nuovamente una sconfitta come a Dinant.

“Per di più abbiamo duemila cavalieri che si avvicinano dalle retrovie! Come è possibile resistere?”

Se avesse saputo che le truppe in avvicinamento erano solo un centinaio, sarebbe riuscito forse a mantenere la calma.

Comunque era impossibile per lui saperlo. Grazie alle brillanti doti militari di Lim ed Ellen non se ne accorse.

Quando gli ordini di Zaien raggiunsero alla seconda formazione, il loro morale era già estremamente basso.

Con i nemici che si avvicinavano, cominciò a dare ordini senza senso.

I soldati servivano la casata dei Thenardier, non potevano agire di propria iniziativa.

Con la loro ritirata, il campo di battaglia cambio.

Ellen non se lo fece sfuggire.

“Avanti! E’ giunto il momento di contrattaccare!”

Ellen urlò l’ordine ai suoi uomini. Fino ad ora aveva già abbattuto molti nemici, nonostante ciò, non c’era alcun segno di sangue sulla sua bellissima faccia o su i suoi capelli argentati. Alzò la sua spada che emetteva un leggero scintillio.

Si sollevò un grido dai soldati esausti.

A differenza dei soldati di Thenardier, loro erano venuti per combattere.

Ellen, Tigre e tutti i soldati in prima linea, nessuno di loro si sarebbe tirato indietro.

Quando i soldati nemici iniziarono a ritirarsi, Ellen urlò senza mostrare pietà.

In più, il contingente di Lim si era appena riunito alla battaglia. I soldati cominciarono ad attaccare da entrambe le direzioni.

Avvantaggiandosi della loro mobilità, cominciarono a sterminare la cavalleria avversaria poco a poco. Quello che restava dell’armata nemica collassò.

La direzione presa dalla battaglia quella notte, era completamente a favore di Zhcted.

 

Quando la forza principale si scontrò con i soldati di Zhcted, Zaien si trovava a due kilometri di distanza, scortato da cinquanta cavalieri. Si allontanò dal Wyvern.

“Quel bastardo, quel bastardo…”

Le sue parole non potevano essere udite dai cavalieri. Non aveva scuse per questa disastrosa sconfitta. Anche se la sua forza principale stava cercando di resistere, stavano chiaramente venendo sopraffatti. Era solo una questione di tempo prima che collassassero.

“Non può essere. Non posso perdere…non contro Vorn.”

Fu interrotto. Riconobbe le sagome di una decina di soldati nemici che si avvicinavano.

“Vorn…”

I due alla testa erano Ellen e Tigre. Zaien lo sapeva, essendosi appena ritirato.

Anche se Tigre aveva pensato di andare da solo, Ellen lasciò il comando dei soldati a Lim e lo seguì con alcuni soldati.

“Non puoi scappare in questa fase della battaglia.”

Guardando fisso Zaien, gli gridò queste parole piene di rabbia.

Comunque, a Zaien non interessavano i sentimenti di Tigre. Prendendo uno scudo e una lancia cominciò ad avanzare. C’era del ribrezzo nei suoi occhi e la faccia era distorta dalla rabbia.

“Allora, hai tradito il tuo paese. Suppongo che l’infimo sangue di un cacciatore non si faccia scrupoli ad invitare il nemico. Come ti permetti di avere quella faccia compiaciuta!”

“Prima di insultare me, dovresti guardare te stesso.”

“Cosa?”

“Bruciare le case di innocenti, rubare i loro beni. Non sei migliore di un ladro.”

Tigre gli rispose con rabbia. La sua voce era forte. Zaien fece un profondo respiro.

“Gente?”

Zaien stava usando un tono di disprezzo. Non si sarebbe mai perdonato se avesse lasciato che Tigre gli desse del ladro, le sue offese non potevano essere perdonate.

“Gente dici. Ho semplicemente preso quello che loro avevano abbandonato e tagliato tutto quello che incontravo. Perché me ne dovrei preoccupare?”

Ellen mormoro disgustata.

Tigre non rispose. Aveva capito che le parole erano inutili.

“Non ho idea di che ti passi per la mente, ma non perdonarti per aver invaso il mio territorio e per aver ferito persone sotto la mia cura.”

“Comportarsi come se tu fossi importante…”

Zaien non disse più nulla. Ignorando Tigre gli puntò la lancia contro e disse:

“Combatti con me Vorn! O lo trovi impossibile dato che scappi sempre?”

“Sei uscito di testa?”

Ellen lo disse sbigottita. Mentre cercava di dare un ordine ai suoi soldati, venne fermata da un gesto della mano di Tigre.

“Non può essere, pensi di farlo veramente?”

Tigre annuì. Ellen cominciò a riflettere, poi fece un sospiro e diede una pacca sulla spalla di Tigre sorridendogli.

“Molto bene. Questa è la tua battaglia.”

“…Grazie.”

Ringraziando Ellen senza voltarsi, Tigre prese l’arco e cominciò ad avanzare a cavallo.

Vedendo Tigre, Zaien lo guardò con sospetto.

“La tua arma? Non ti fai dare una spada o una lancia da questi bastardi di Zhcted?”

“Questa è la mia arma.”

Tigre alzò in modo dignitoso il suo arco nero. Zaien lo guardò irritato.

“Stai scherzando? Come pensi di combattermi con un arco? Con quello puoi fare solo attacchi a sorpresa!”

“…Che ne dici di mettermi alla prova?”

Tigre prese una freccia dalla faretra, la incoccò e la rilasciò

Anche se la freccia si diresse con velocità e precisione verso la testa di Zaien, fu bloccata dallo scudo.

Tigre non ci fece caso e miro al petto. Anche questa fu bloccata dallo scudo.

“Non importa quante volte ci provi, è inutile.”

Zaien lo derise. Ellen rimaneva a guardare in silenzio.

Tigre prese la terza freccia e mirò al braccio destro di Zaien.Ancora una volta si piantò nello scudo.

“Ora ne ho abbastanza!”

Zaien inveì contro Tigre con rabbia.

“Sembra proprio che tu sia inutile in battaglia. Non solo sei un traditore, puoi solo usare un arco. Alla fine non sei riuscito a comportarti come un nobile di Brune. Mi prenderò il tuo prezioso collo e tutto quello che c’è qui.”

Non voleva più perdere tempo con Tigre e diede il suo giudizio. Cominciò a galoppargli contro con la lancia in mano.

Tigre non si mosse e prese un’altra freccia.

Anche Ellen aveva gli occhi incollati sulla scena. Anche se ne lei ne i soldati potevano sapere cosa sarebbe successo, istintivamente afferrò la sua spada.

In quel momento le due ombre si incrociarono.

Apparve del sangue sulla punta della lancia di Zaien, Tigre aveva evitato il peggio per un soffio.

Di contro, Tigre aveva rilasciato un’altra freccia che si era conficcata nuovamente nello scudo.

Successe immediatamente dopo lo scontro.

Si sentì un lamento.

Era la voce di Zaien. Dopo aver fermato il cavallo, si piegò in avanti. Il suo viso era coperto dai capelli ed era in agonia. Era ricoperto di sudore causato dall’intenso dolore.

La freccia scoccata da Tigre aveva trapassato lo scudo e si era conficcata nel suo braccio sinistro appena prima che la lancia colpisse Tigre rallentandone i movimenti.

Solo allora Zaien lo notò.

Tigre aveva concentrato tutte le frecce nella stessa parte dello scudo. Con la quarta era riuscito a trapassarlo.

Tremò per la paura.

Zaien non aveva badato a come teneva lo scudo, si era solo concentrato sulla direzione delle frecce che Tigre rilasciava. Quella finale fu rilasciata poco prima che si incrociassero.

Che abbia capito come avrei usato lo scudo?

Nessuno nell’armata di Thenardier poteva capire l’abilità di Tigre.

Rimaneva il fatto che Tigre aveva trapassato uno scudo con sole quattro frecce.

Avevano deriso l’arco tutto il tempo.

Gli arcieri non venivano considerati, venivano ridicolizzati e trattati come criminali.

Ora erano scossi dalla paura vedendo quello che potevano fare.

Tigre prese la quinta freccia. Zaien stava sudando copiosamente.

Si senti un urlo. Zaien scappò e i soldati cominciarono ad avanzare per difenderlo.

Ellen agì silenziosamente dopo aver visto i loro movimenti. Ordinò ai suoi uomini di caricare mentre brandiva la sua [Silver Flash].

Gli uomini di Ellen e quelli di Thenardier ingaggiarono battaglia. Tigre fu preso nel mezzo, ma fu protetto. Anche Zaien fu aiutato dai suoi uomini e sparì dalla vista di Tigre.

“Guardati!”

Ellen gridò arrabbiata mentre gli si avvicinava a cavallo. Il suo candido dito accarezzo la ferita sanguinante di Tigre.

“E’ solo un graffio… Non mi fare più preoccupare così tanto.”

Ellen aveva un’espressione rilassata, non era un’espressione di una spadaccina, ne quella di un comandante ma quella di una ragazza della sua età. Tigre non riusciva a guardarla direttamente.

“Anche le tue mani sono ferite terribilmente.”

Ellen si accorse solo ora delle ferite sulla sua mano sinistra.

La ferità si era riaperta. La benda che Teita gli aveva messo era zuppa di sangue ma continuava a stringere l’arco.

Finalmente se ne rese conto, cominciò a sentire dolore dalla mano, ma poteva ancora rilasciare frecce.

Dov’è Zaien?

Tigre cominciò a cercare il generale nemico.

Si alzò una forte folata di vento. I cavalli indietreggiarono, Tigre si coprì il volto col braccio e guardò cosa stava succedendo.

“…Un Wyvern!?”

Aveva delle grandi ali somiglianti a quelle dei pipistrelli, il Wyvern si era alzato in volo portando Zaien sulla schiena.

Ogni volta che sbatteva le ali, il vento generato fermava Tigre ed Ellen. Il Wyvern volò in alto.

Fece dei cerchi in aria per stabilizzarsi, si girò e cercò di allontanarsi dal campo di battaglia.

“Il mio vento non lo può raggiungere…!”

Ellen si fermò dispiaciuta.

Tigre incoccò una freccia, la figura di Zaien era coperta dal Drago.

La sua freccia li avrebbe potuti raggiungere, ma non poteva perforare le scaglie del Drago. Non era differente da quando aveva combattuto il Drago terrestre.

…Non aveva nessun potere.

Non voleva che accadesse una cosa del genere.

 

[Spara al Drago]

 

Improvvisamente una voce gli risuonò nella testa.

Cos’è stato?

Tigre si guardò attorno sorpreso, ma nessuno gli aveva parlato.

Anche se sembrava una voce di donna, Ellen era concentrata sui nemici che aveva di fronte.

[Te lo dico ancora. Spara al Drago]

La senti di nuovo.

Questa volta la sentì chiaramente.

Nonostante le urla, il rumore delle armi che collidevano delle armature che si spezzavano e dei corpi che cadevano, la voce risuono chiaramente.

La voce che sentiva era chiaramente differente.

Tigre guardò l’arco che teneva in mano.

Potrebbe essere lui?

Sentiva una strana sensazione provenire dall’arco nero.

Guardando in cielo, vide che il Wyvern si allontanava sempre di più.

Se non lo ripago, so che me ne pentirò per sempre!

Tigre pieno di determinazione prese una freccia.

La sua città era stata distrutta e la sua gente ferita. Non poteva permettere all’uomo che aveva ferito Teita di andarsene.

Ascoltando quello che la voce gli disse, mirò al Wyvern e rilasciò la freccia.

Era veramente una freccia? Nel momento in cui la rilasciò, Tigre provo un forte contraccolpo. Allo stesso tempo, la [Silver Flash] in mano ad Ellen si illuminò.

La freccia procedeva diritta, circondata da eliche di aria.

Sembrò il ruggito di una bestia. Volo versò il Wyvern e prosegui oltre.

Anche se il Wyvern venne sbilanciato, non rimase ferito.

Cosa è successo?

Tigre fissava il Wyvern, e le nuvole che si aprirono di fronte ad esso.

Non aveva mai sentito di una freccia che potesse fare una cosa del genere.

“Tigre!”

Tigre si riprese sentendo la voce di Ellen. Anche lei era rimasta sorpresa. Tigre sentì che era la prima volta che qualcosa la sorprendeva sul campo di battaglia.

“Cosa è successo un attimo fa…? Ho solo visto cose simili create dai [Dragonic Tools].”

Non sapeva che risponderle. Non poteva rispondere alla domanda di Ellen.

“Non lo so neanche io…”

In quel momento un’ombra passò sopra la testa di Tigre.

Il Wyvern in qualche modo si era ripreso e stava nuovamente cercando di fuggire dal campo di battaglia.

Tigre prese una nuova freccia. Anche se non ne capiva il motivo, sentiva che avrebbe potuto uccidere il Wyvern.

La prossima… lo colpirà.

Ellen si avvicinò a Tigre e sollevò la spada.

“Io penserò al vento, tu pensa solo a mirare!”

Ellen non sapeva nulla sull’arco di Tigre.

Comunque, quando Tigre rilasciò la freccia, di risposta la sua spada si illuminò. Era come se gli lasciasse sparare la freccia utilizzando il suo potere.

Non so cosa sia successo…. Ma se è Tigre, può riuscirci.

Anche se non era altro che una intuizione, Ellen conosceva il suo [Dragonic Tool].

Non era una semplice spada che aveva trovato.

La sua [Silver Flash] era chiamata[Brillant Beheader of the fallen Spirit].

!…Per favore.”

Ellen non conosceva Tigre molto bene.

Ma credeva in lui.

Tirando con il suo braccio e mirando al Wyvern, tese l’arco fino al limite.

La rilasciò.

L’aria si gonfiò e l’atmosfera si distorse grazie alla freccia.

L’onda d’urto spazzo via i soldati nelle vicinanze.

C’era del fumo nella scia della freccia, si formò una tempesta forte abbastanza da non poter fare aprire gli occhi a quelli nelle vicinanze.

La freccia rilasciata da Tigre avanzava come fosse un tornado. Colpì il Wyvern nell’addome.

Trapassalo.

Il Wyvern emise un ruggito tremendo, era stato ferito. Si mosse in modo debole a destra e a sinistra e si schiantò poco lontano su di un lago.

Il Drago affondò completamente e Zaien non tornò in superficie.

Tutti guardarono il Wyvern schiantarsi, completamente immobilizzati. Anche Tigre, che era colui che aveva sparato la freccia, guardò la scena meravigliato.

I soldati di Thenardier gettarono le armi. Ci volle un po’ perché tornassero alla realtà, anche per Ellen fu uguale.

“… Tigrevurmud Vorn ha ucciso Zaien Thenardier!”

File:Madan no Ou to Vanadis Volume 01 - 284.jpg

Seguendo la voce di Ellen, grida di vittoria si alzarono dall’armata di Zhcted.

I soldati di Thenardier cominciarono a tremare.

I soldati della forza principale di Thenardier, videro il Wyvern schiantarsi. Si divisero e cercarono di scappare mentre i loro nemici celebravano la vittoria.

Gettarono le spade e le lance, e cercarono di fuggire, calpestandosi uno con l’altro.

L’armata di Thenardier che aveva invaso Alsace era composta da tremila uomini. Quelli che riuscirono a fuggire erano appena novecento.

Il comandante era disperso, le loro armi e armature lasciate indietro, i soldati feriti fecero il possibile per scappare con solo le loro forze.

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