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Capitolo 2
LeitMeritz
Stava facendo un sogno, anche se non era un gran bel sogno.
Sulla cima di una piccola collina, si stavano radunando le nostre truppe.
Era ora di pranzo. I soldati avevano messo un pentolone, grosso quasi quanto un barile, sopra il fuoco. Stavano preparando uno stufato di pesce.
C’era un leggero crinale all’inizio delle pianure di Dinant, dal quale si poteva vedere chiaramente la vastissima distesa di campi.
C’erano ventimila soldati di Brune che condividevano il pasto assieme ai suoi soldati. Migliaia di pentole fumanti si vedevano nell’accampamento, sembrava quasi che i soldati venissero imprigionati dal fumo.
Tigre e Massas stavano chiacchierando mentre mescolavano il cibo nel pentolone quando un gruppo di giovani uomini gli apparvero di fronte facendo rumore con le loro armature metalliche.
“Così sei venuto anche tu,Vorn.”
L’uomo che pronunciò quelle parole con un tono decisamente sarcastico era Zaien Thenardier.
La casata dei Thenardier aveva il titolo di Duca. Erano una antica e rinomata casata se comparata a quella dei Vorn. Erano degli aristocratici che avevano un enorme potere, e il territorio che governavano era molto vasto. Si diceva anche che il numero di soldati che potevano radunare da soli fosse più di diecimila.
Anche in questa battaglia, nonostante fosse stata organizzata in fretta, il numero di soldati che comandava era quattromila.
Zaienera il figlio più vecchio della famiglia Thenardier e il prossimo capostipite. Attualmente aveva 17 anni.
Nonostante indossasse una splendida armatura decorata finemente e portasse una spada di primissima qualità, proprio come uno si aspetterebbe dal suo lignaggio, aveva sempre una espressione come se guardasse tutti dall’alto in basso.
Dietro di lui c’era un gruppo di uomini che lo accompagnavano.
Proprio come Zaien,erano aristocratici nati in famiglie col titolo di marchesi o Duchi, indossavano armature scintillanti con inciso lo stemma di famiglia. Guardavano Tigre sogghignando e non sembravano avere ottime intenzioni.
Tigre non poteva ignorarli,quindi si senti obbligato a prestargli un minimo di cortesia.
“….Sono qui per servire fedelmente sua Maestà, dopo la chiamata sono venuto qui più rapidamente che potevo.”
“Anche se le tue parole sono abbastanza virtuose, mi riesce difficile capire di che utilità tu possa essere.”
Dopo aver ridicolizzato Tigre, la risata di Zaien fu coperta da quelle dei nobili che lo seguivano. Molto probabilmente, dato che avevano la stessa età, Zaien molto spesso si prendeva gioco di Tigre in questo modo.
“Te l’ho già detto prima, la tua famiglia ha semplicemente cacciato per quattro o cinque generazioni, faccio molta fatica a riconoscerti come nobile.”
Dopo aver sputato fuori queste arroganti parole, cercò di calpestare l’arco di Tigre che era a terra.
Tigre lo raccolse molto velocemente, dimostrando i riflessi di una bestia selvaggia.
“Uwa!”
Lo stupito Zaien,dopo aver perso l’equilibrio cadde pesantemente a terra, trascinando con lui uno dei suoi accompagnatori.
“Come ti permetti di fare ciò al grande Zaien!”
Agli accompagnatori, che lo guardavano pieni di rabbia, Tigre rispose:
“Stavo proteggendo il mio arco!”
“Un arco? Per un semplice arco, sei solo un codardo!”
“Giusto. Non c’è nulla di male nel rompere questa spazzatura. Dovresti stare al fronte con una spada in mano!”
“Sono sicuro che il Dio della Guerra,Trigraf, non darà mai la sua benedizione a uno come te!”
Le atre persone espressero le loro opinioni una dopo l’altra. Tigre digrignò i denti dalla rabbia.
In questo posto, nel regno di Brune, le loro proteste erano più che ragionevoli.
“L’arco è l’arma dei codardi che non hanno il coraggio di esporre il loro corpo alla lama di una spada!”
Questo modo di pensare era radicato profondamente nei soldati di Brune, dato che raramente usavano l’arco.
Non sole le azioni compiute dagli arcieri erano disprezzate, ma gli arcieri stessi lo erano.
“Gli arcieri non sono altro che umili cacciatori o contadini che non possiedono alcuna terra,gente che ha commesso gravi mancanze come guerrieri o solamente gente messa lì giusto per riempire i ranghi e che non sono bravi né con le spade o né con le lance.”
Visto il normale modo di pensare in Brune, quelli che usano l’arco anche se soldati, sono ritenuti al pari dei criminali e inutili fallimenti che vengono guardati dall’alto in basso.
Anche se gli antenati di Tigre si sono distinti per meritevoli servizi militari e sono stati ricompensati con un territorio e col titolo di Conti, spesso Massas gli diceva:”Se non fossero stati cacciatori, sarebbero stati quasi sicuramente promossi a cariche più elevate.”
“Calmatevi voialtri.”
Zaien si alzò a fatica grazie all’aiuto di qualcuno e mise fine alle azioni dei suoi accompagnatori.
Anche se a malincuore smisero di reprimere Tigre.
Zaien dopo aver tolto la polvere dall’armatura incrociò le braccia e guardo Tigre ridendo.
“Il motivo per cui continui ad usare l’arco è perché non sai usare né spada né lancia giusto? Probabilmente pensi che brandire un arco sul campo di battaglia sia sufficiente per essere considerato un soldato vero?”
Tigre rimase in silenzio. Era vero che era incapace di usare spada e lancia.
Se avesse cominciato ad obbiettare,Zaien gli avrebbe chiesto di raccogliere una spada o una lancia e di dimostrare le sue abilità ridendo di lui. Era già successo in passato.
La provocazione di Zaien non si fermò qui.
“Tanto per cominciare, tu sei un conte del regno di Brune, nonostante ciò non sai usare né spada né lancia e pensi di entrare nel campo di battaglia senza nemmeno un’armatura. Non ti vergogni? Ragazzi guardate il suo ridicolo abbigliamento . Ha un corpetto di pelle,guanti e gambali di pelle. Tutto il suo equipaggiamento è fatto di pelle. Al massimo, ha un mantello decente, ma è l’unica parte presentabile, mi sento veramente male a pensare alla situazione economica del suo territorio.”
“—- Lord Zaien.”
Massas, che era rimasto in silenzio fino ad ora improvvisamente parlò.
“Le tue parole sono perspicaci. Comunque, dato che hai detto tutto ciò in una sola volta, sicuramente ti sarà venuta sete….”
Continuò indicando una certa direzione.
“C’è dell’ottimo vino che viene distribuito laggiù. Perché non ne bevi un po’ per alleviare la tua sete?”
Usando un tono rispettoso ma fermo, Massas mise sotto pressione i giovani nobili.
La dignità di questo vecchio cavaliere, che avrebbe compiuto quest’anno 55 anni mise sotto pressione Zaien.
Zaien brontolò e involontariamente fece un passo indietro rendendosi conto che si era dimenticato le buone maniere. Sbuffò e si voltò dall’altra parte.
“Forza andiamocene.”
Tigre guardò Zaien e gli altri allontanarsi, e ringraziò Massas dopo aver controllato le condizioni del suo arco.
“Grazie, mi hai salvato.”
” Non preoccuparti. Sono io quello che dovrebbe scusarsi, sarebbe stato meglio se fossi intervenuto prima, ma non trovavo un’opportunità per inserirmi.”
Dalla prospettiva di Zaien, Massas non era altro che un debole aristocratico proprio come Tigre. Se avesse tentato di interferire senza trovare il giusto momento, avrebbero deriso anche lui.
Tornando a sedersi di fronte alla pentola che fumava, Massas si guardò attorno.
A prescindere che fossero soldati o aristocratici, tutti erano concentrati sui loro pranzi,o stavano facendo manutenzione alle loro armi cercando di far passare il tempo chiacchierando. Nessuno si voltò dalla loro parte, e l’indifferenza raggiunse un livello innaturale.
Tutti avevano paura d Zaien, quindi evitavano qualsiasi contatto con Tigre.
“Ora mi rendo conto che maneggiare una spada o una lancia non è una prova di quanto uno sia coraggioso.”
Massas parlo ironicamente. Tigre voleva dirgli qualcosa, ma alla fine rimase in silenzio, dato che non lontano da loro si sentivano chiaramente le voci dei nobili che si erano radunati attorno alle damigiane di vino.
” Cambiando discorso, hai sentito quello che ha fatto il Duca Galeon?”
“Stai parlando del fatto che ha aumentato le tasse nel suo territorio, usando come scusa la preparazione di questa campagna?”
“Esatto. Se c’è una ragazza giovane in una famiglia che non paga, viene portata via. Se non ce ne sono, gli bruciano la casa.”
“E’ veramente invidiabile. Mi piacerebbe avere l’autorità di mettere tasse temporanee.”
Gli aristocratici non provavano alcun risentimento, ma semplicemente brontolavano insoddisfatti.
Il Duca Galeon era uno dei nobili più influenti del regno di Brune, alla pari con Thenardier.
C’erano anche molti altri potenti aristocratici nel suo circolo di conoscenze. Il suo potere era qualcosa che neanche il Re poteva ignorare.
Per quanto riguardava i territori, i nobili di Brune erano riconosciuti e avevano l’autorità di governarli, ma per certi privilegi come mettere le tasse, era necessario il permesso del Re.
Il Duca Galeon non solo andò contro questa regola imponendo nuove tasse, ma assumeva anche comportamenti disumani nel governare le sue terre; nonostante ciò il Re lo tollerava.
“Per storie del genere, il Duca Thenardier non è per nulla inferiore. Ha ordinato ai suoi uomini di smettere di bere fino a che la guerra è in corso. Devono consegnare tutto l’alcol e giurare sugli Dei di non toccarlo.”
“Capisco. Comunque non è così difficile nasconderlo o produrne in segreto. Cosa succede a quelli che vengono scoperti a violare il patto?”
“Le storie che riguardano il rapimento delle figlie è simile a quello di Galeon.Ma come ulteriore avviso,ho sentito che vengono consegnate delle spade a moglie e marito, o a padri e figli e vengono costretti ad uccidersi. Ho sentito che, perfino, ci scommettono sopra.”
Tigre strinse i pugni sentendo la conversazione.
Massas appoggiò una mano sul ginocchio di Tigre per alzarsi.
“Calmati.”
“Cosa? come posso rimanermene calmo!”
“Anche se potrebbe sembrare crudele quello che dico, cosa cambierebbe anche se tu dicessi qualcosa?”
Aveva ragione. Tigre si sedette, ma la rabbia continuava a ribollirgli dentro.
Digrignò i denti e disperatamente cerco di rimanere in silenzio, cercando di limitarsi il più possibile e di non agire d’impulso.
Era arrabbiato perché Ganelon e Thenardier non consideravano minimamente le persone nei loro territori umani. Non esitavano minimamente nella loro crudeltà. Era arrabbiato con l’uomo che parlava di questi atti crudeli cosi leggermente e senza farsi scrupoli, infine era arrabbiato con se stesso perché sapeva che non poteva fare nulla.
“Quello che mi hai appena raccontato, è vero?”
“Anche se sono solo voci…. ne ho sentite molte di simili a questa. Inoltre, le persone in questione non le hanno negate. Tu vieni raramente nella capitale, quindi ci credo che ne sei all’oscuro.”
Tigre raramente lascia il suo territorio, la terra di Alsace.
Non ha alcun desiderio di farsi conoscere al mondo aumentando la sua fama e la sua gloria e non ha ambizioni. Per quello non era interessato al suo status come nobile.
Per di più non ha alcuna voglia di invischiarsi con Zaien, che è il figlio di uno di quei nobili.
“Sua Maestà continua a tollerare comportamenti del genere?”
Chiese con ansia.
Non voleva crederci.
“Certamente. Fino ad ora sua Maestà non ha detto nulla.”
Il corpo di Massas tremò mentre scuoteva il capo.
“Io credo, che sua Maestà ha i propri problemi da sistemare….. un giorno, se sua Maestà non riuscisse più a tenerli sotto controllo, forse il Principe Regnas ci potrebbe riuscire….”
Gli occhi di Massas si aggrappavano ad una fievole speranza. Immediatamente alzò lo sguardo verso Tigre. Quest’ultimo distratto, vide un dito venire verso la sua bocca per tapparla.
“Fue….?”
Era troppo repentino. Nessuna parola poté uscire dalla bocca di Tigre.
In più, la mano che gli tappava la bocca era fredda, e aveva un indescrivibile sapore di metallo.
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Quando si svegliò, tutto quello che poteva vedere era un scuro soffitto.
“—-Alla fine ti sei svegliato.”
Tigre sentì una voce priva di emozioni. Subito dopo sentì qualcosa che gli usciva dalla bocca.
Quello che uscì era la punta di una spada.
Il proprietario della spada era una donna dai capelli dorati che non aveva mai visto prima.
“…. Da dove dovrei iniziare.”
” Ah comunque,questa è la prima volta che sveglio qualcuno in questo modo.”
Lei lo guardava intensamente e parlava freddamente. Tigre non riusciva a dire nulla anche se voleva porgerle i saluti.
“….. Buongiorno.”
” E’ già passato un koku(due ore) dall’alba.”
Tigre si sedette mentre, grattandosi la testa, fissava la donna.
Indossava una gonna e una maglia a maniche corte. Aveva dei lunghi guanti che le arrivavano ai gomiti e stivali che arrivavano alle ginocchia. Alla vita portava una spada.
Molto probabilmente era più alta di Tigre, e sembrava 2 o tre anni più vecchia.
Era senza dubbi una bellissima donna, ma la sua inespressività, la rendeva una persona associale agli occhi del giovane.
C’erano tre cose che balzavano immediatamente alla vista.
Lunghi capelli dorati legati sulla sinistra del capo.
I suoi occhi azzurri freddi come il marmo.
E anche se era alta e ben bilanciata, aveva un seno ampio che non coincideva con la sua figura snella.
Tigre inavvertitamente si soffermò a guardare le due protuberanze che si intravedevano da sotto i vestiti. La donna estrasse la spada e disse freddamente:
“—- Se non ti alzi in modo adeguato, ti infilzo.”
“—-Mi scuso.”
Arrossendo, Tigre si scuso in modo appropriato.
Guardò la stanza. Era piccola e c’era solo il letto dove aveva dormito.
La luce del sole attraversava la piccola finestrella, illuminando la stanza. Il pavimento era di nuda roccia e la porta dava sul corridoio. Il suo arco era appoggiato al muro.
“Veramente…. anche se i soldati reclamano la tua morte,anche se sei prigioniero…. Come fai a dormire così beatamente.”
“E’ una delle mie abilità speciali.”
“Ti consiglio di trattenerti un po’. Sii un po’ più teso.”
Rabbia era mescolata alle sue fredde parole. Tigre la guardò imbarazzato.
“Sono cosi terribile?”
“Cosi tanto che mi sta tornando l’istinto di ucciderti.”
La donna si girò mentre rispondeva a Tigre,nel frattempo aprì la porta.
“Eleonora-sama ha chiesto di te. Seguimi, per favore!”
Tigre si mise i calzari e si affrettò a seguirla.
“E’ un piacere conoscerti. Il sono—-”
“Questo non è il nostro primo incontro,Conte Tigrevurmud Vorn.”
Gli rispose senza neanche voltarsi, chiaramente la sua voce mostrava astio.
“Il mio nome è Limlisha. Non è necessario che tu lo ricordi.”
Seguendo Limlisha, Tigre camminò lungo un corridoio del palazzo.
“Perché ti guardi attorno cosi attentamente?”
Limlisha si guardò alle spalle, notando che Tigre sembrava curioso come un bambino.
“Beh, penso che questo palazzo sia splendido.”
“Tu sei un Conte, un aristocratico.”
“Io sono un nobile povero. Non si può comparare la mia piccola magione a questo palazzo.”
Rispose senza nessun imbarazzo. Tigre continuava a guardare gli splendidi affreschi sui muri e il pavimento decorato.
Fino ad ora, Tigre non aveva mai lasciato il regno di Brune, ed ora era nel palazzo imperiale di una delle province di Zhcted, i mosaici che decoravano i pavimenti erano nuovi per lui.
Il lato che davo sul cortile interno era circondato da un colonnato e illuminato dal sole. Al suo interno i soldati si allenavano duramente, tutto era pieno di vita.
“E’ una bella atmosfera.”
“Questo perché è la residenza ufficiale di Eleanora-sama.”
Limlisha rispose in modo naturale.
C’erano soldati che pattugliavano i corridoi e cameriere e ciambellani che si muovevano qua e là adempiendo ai loro doveri.
Tigre ripensò alla ragazza che per lui era come la sua sorellina, mentre rimaneva seduta aspettandolo nella sua magione.
—–Teita deve essere preoccupata.
Al momento della partenza, non si sarebbe mai aspettato che succedesse una cosa come questa.
—–Batran, e anche tutti gli altri, spero siano tornati sani e salvi.
C’era impazienza nel suo cuore.
Sperava di poter tornare ad Alsace il prima possibile. Comunque, un prigioniero di guerra che prova a scappare, è punibile con la morte, quindi non gli rimaneva altro che starsene tranquillo.
Finalmente lasciarono il palazzo.
Camminarono per un po’ prima che Limlisha si fermasse.
“….Siamo arrivati.”
Era stato portato in un campo di allenamento vicino alle mura.
Eleanora era assieme a tre soldati armati e guardava una quarantina di uomini che si allenavano. Era vestita con un vestito di colore blu con la sua spada all’interno di un fodero argentato e legata alla vita.
“Se fai movimenti strani….No per favore falli, mi risparmierebbe un mucchio di tempo e fatica.”
Limlisha dicendo questo fece rumore guardando la spada che aveva alla cinta.
Anche se si vedeva che c’era una chiara ostilità nei suoi confronti, Tigre decise di ignorarla.
—Non ci posso fare nulla. Sono un prigioniero ora, dieci giorni fa non eravamo altro che nemici.
“Hm,sei arrivato.”
Dopo aver notato la presenza di Tigre, Eleanora gli si avvicinò allegramente. Prima sorrise a Tigre, dopo a Limlisha.
“Hai lavorato sodo, ciò nonostante ti ci è voluto un bel po’ di tempo per arrivare.”
“Le mie scuse, ho fatto molta fatica a svegliarlo.”
“Non ti sei svegliato?”
Eleanora lo guardò stupefatta dopo aver sentito che per svegliarlo Limlisha ha dovuto infilargli la punta della spada in bocca. Le tremavano le spalle mentre cercava di soffocare l’urgenza di ridere.
“Anche da prigioniero riesci a dormire così profondamente.”
“E’ semplicemente pigro.”
Alla fine Eleanora scoppio a ridere e si girò verso Tigre.
“Tigrevurmud Von, è un nome piuttosto lungo per una persona di Brune, ha un’origine particolare?”
“L’ho ricevuto dai miei antenati, se trovi difficile pronunciarlo chiamami semplicemente Tigre.”
Tigre ripeté la frase che era abituato a dire, semplicemente si trovava a disagio ad essere chiamato Conte Tigrevurmud Vorn.
La faccia di Eleanora divenne subito raggiante. La dignità di Vanadis che tutti i soldati conoscevano era semplicemente sparita e ora aveva un’ espressione simile a quella delle ragazze della sua età.
“In quel caso chiamami pure Ellen. Anch’io preferisco essere chiamata così.”
Tigre inconsciamente cominciò a fissarla. Stava parlando in modo così intimo ad un prigioniero, dicendolo in modo diretto, si comportava in modo troppo familiare.
“Eleanora-sama.”
Anche se Limlisha la riprese, non mostrava alcuna paura.
“Lui è mio prigioniero. Non preoccuparti Lim.”
“Lim?”
Sentendo quel nome, Tigre guardò Limlisha con sorpresa.
“Te lo dico ora. Lei faceva parte della mia scorta ed è quella a cui hai ucciso il cavallo e sempre lei è la ragazza che ti ha portato qui da Dinant.”
Certamente come fisico combaciavano.
Anche se incerto sul come comportarsi, Tigre la ringraziò onestamente.
“Anche se sembra strano detto da me, ti ringrazio per avermi condotto qui sano e salvo.”
Tigre aveva sentito storie di prigionieri ingannati e poi assaltati, altri morti sotto tortura, altri ancora lasciati morire di fame.
Invece, tornando da Dinant,nessuno abusò di Tigre e fu propriamente nutrito.
Anche se la causa potrebbe essere che era un diretto prigioniero di Ellen, Limlisha/Lim, è stata lei che si è presa cura di lui.
Non rispose al ringraziamento di Tigre, semplicemente aveva fatto quello che doveva essere fatto.
Comunque, Lim nascose la sua rabbia ignorando Tigre e guardando Ellen.
“Eleanora -sama, c’è ancora del lavoro che deve essere fatto oggi. Dovresti finirla con le tue banali commissioni, o sbaglio?”
“Lo so, lo so.”
Ellen le sorrise annoiata, si girò verso Tigre sorridendo:
“Vorrei, per favore, mettere le cose in chiaro Tigre….no, Lord Vorn.Come da trattato tra le nostre nazioni, verrai considerato un prigioniero di guerra. Se, entro cinquanta giorni, il riscatto che ho chiesto non mi sarà consegnato dal regno di Brune, più semplicemente se non verranno accolte le mie richieste, tu diverrai ufficialmente mia proprietà come da concordato. Quello che suggella il contratto è il nome e l’onore del dio Radegast. Capito?”
Anche se difficile da accettare, Tigre reclutante fece cenno di si.
Era un contratto stipulato da ogni nazione, che riguardava il trattamento dei prigionieri di guerra.
Era stato firmato, per scongiurare abusi, umiliazioni e delitti. Era una regola che permetteva alle negoziazioni tra i paesi di procedere più facilmente.
“Beh, potresti essere un po’ preoccupato dal riscatto però.”
Tigre dopo aver sentito la cifra uscire dalla bocca di Ellen rimase pietrificato con la bocca aperta.
Era una cifra simile agli introiti totali delle tasse in Alsace di tre anni.
Si senti svenire dallo shock.
“…Non è possibile ridurlo?”
“No.”
Una risposta piatta.
—-Beh, non ha ragione di farlo.
Nella maggior parte dei casi, prendere prigionieri di guerra serve proprio per ottenere un riscatto. Difficilmente ridurrebbe la cifra così facilmente.
“Vivrai qui nel palazzo imperiale. Non serve che lo dica, ogni tentativo di fuga verrà punito con la morte.”
Era come un pesce che moriva per mancanza d’acqua. Tigre cominciò disperatamente a ricordare quanto era riuscito a risparmiare dalle tasse del suo territorio.
Ammontava approssimativamente a un anno di tasse, quindi non era neanche lontanamente sufficiente.
—Se potessi parlare con Teita o Batran, o magari con Massas che è più conosciuto potrebbero farcela a racimolare la cifra.
La preparazione del riscatto, era semplicemente quasi impossibile.
Sentì del dolore tra gli occhi mentre pensava al suo futuro. Quasi venne a mancare, ma prima che accadesse in qualche modo riuscì a riprendersi e mettere forza nelle gambe.
Supportando il corpo e le gambe con tutta la forza che gli era rimasta guardò Ellen.
—-Devo ritornare ad Alsace.
Sono nato e cresciuto là. E’ L’importante territorio che ho ereditato da mio padre.
Sono anche preoccupato per la condizione dei soldati. Sono sicuro che la mia gente sia preoccupata.
E più di tutto, ho promesso a Teita che sarei sicuramente tornato.
Devo sicuramente rispondere alle loro aspettative.
“Allora…. che motivo hai per chiamarmi in un posto del genere?”
Tigre parlò con un tono e con parole arroganti. Gli occhi cremisi di Ellen si illuminarono mentre gli sorrideva per l’ammirazione che provava.
“Certamente, non ti ho chiamato qui solo per dirti questo.”
Ellen indicò un arco da allenamento appoggiato al muro.
“Tira una freccia da qui e colpisci quello.”
“E’ questo che vuoi?”
Tigre, che era sulla difensiva sentì che era fuori luogo.
La distanza dal bersaglio era di circa trecento alsin(circa trecento metri).Anche per quelli bravi con l’arco, quella distanza sembrerebbe ridicola e impossibile.
Anche se già tirare una freccia a quella distanza sarebbe difficile, colpire un bersaglio sarebbe ancora più ridicolo.
Comunque, per Tigre quella distanza non rappresentava un grosso ostacolo.
Anche se non capiva cosa stesse complottando,decise di farlo velocemente.
Uno dei soldati gli portò un arco e quattro frecce. Il soldato aveva un profilo delicato ed era molto attraente, lunghi capelli neri che scendevano fino le spalle.
Dopo aver ricevuto l’arco e le frecce, l’espressione di Tigre si fece cupa.
“Che arco terribile….”
Il materiale di cui era fatto non era adeguato, l’impugnatura era in pessime condizioni. La corda non era ben tesa, era chiara l’intenzione del soldato.
Ellen lo fissò a distanza come un bambino pieno di aspettative. Non ne è coinvolta?Se è cosi, probabilmente questo è un arco standard usato dall’esercito di Zechted.
Non era sicuro che lei ne fosse a conoscenza.
Un pensiero spiacevole gli attraversò la testa. Pensandoci bene,gli archi a Brune non è che fossero poi tanto meglio.
—Non è un problema di chi li fabbrica…. In primo luogo non c’è proprio una professione di costruttori di archi.
In primo luogo, da quello che sa, l’arco di Tigre era stato fatto dai suoi antenati. La scelta dei materiali, oltre che la conoscenza e le tecnologie dei paesi confinanti, tutto era stato preso con molta considerazione.
La precisione delle sue frecce, non era dovuta solo alle sue capacità, ma anche allo strumento che usava.
Con il pretesto di controllare le condizioni dell’arco, Tigre guardò il soldato che gliel’ha passato e vide diversi soldati che sghignazzavano.
“Che trucchetto subdolo.”
Dato che era arrabbiato, gli scappo dalla bocca un mormorio.
“Qualcosa non và?”
Lim, che gli stava accanto, lo guardò in modo dubbioso. Apparentemente non ha sentito ciò che ha appena detto. Non importa, lamentarsi della qualità di un arco essendo un prigioniero di guerra non avrebbe senso.
“Vorrei confermare una cosa,non è necessario che colpisca il bersaglio con tutte e quattro le frecce, una basta vero?”
“Questa è un affermazione alquanto timida, detta da qualcuno che ha ucciso il mio cavallo con una sola freccia da questa distanza.”
Anche se pensava che Tigre parlasse in modo sarcastico,rimase inespressiva. Non c’era malizia, sembrava non si fosse accorta che l’arco era veramente scadente.
“Se le tue condizioni fisiche non sono buone, posso dire ad Eleonora-sama di farlo un’altro giorno.”
“No, lo faccio.”
Rispose con un tono fermo. Tigre preparò l’arco che teneva.
“Comunque, permettetemi di colpire il bersaglio con una sola freccia. Non sono confidente con un arco che non mi è familiare.”
Lim si chino acconsentendo e immediatamente camminò in direzione di Ellen.Dopo averle detto un paio di parole, Ellen lo guardo non mostrando segni di insoddisfazione come per dirgli”Inizia pure”.
Tigre incoccò la prima freccia e la rilasciò.
Si fermò prima di raggiungere il bersaglio, cadendo al suolo a meno di duecento alsin di distanza. Molte risa si sollevarono dai soldati.
Non se ne curò e rilascio la seconda freccia.
La traiettoria creo un arco e colpì le mura molto distante dal bersaglio.
I soldati risero ancora più forte. Alcuni scrollarono le spalle, altri lo guardavano compatendolo.
“Lo stai facendo seriamente?”
Lim gli chiese con voce irritata mentre guardava Ellen.
Ellen sembrava preoccupata. Anche se stava cercando di risolvere il problema , lo stava guardando come un alunna che è stata sgridata da un insegnante.
“Lo faccio.”
Tigre rispose freddamente incoccando la terza freccia.
“Hey ma vuoi veramente continuare?Vuoi veramente renderti ridicolo vero?”
“Forse vuoi un cambio? Anche se riesci a raggiungere la distanza, non riesci neanche a lanciare dritto.”
“Vanadis-sama, hai veramente preso un uomo cosi come tuo prigioniero?”
“Questo è veramente uno splendido show. Mi domando che spettacolo ci mostrerà domani.”
Anche se i soldati parlavano deliberatamente in modo aggressivo, Tigre non se ne curò.
Era abituato a certi abusi. Aveva ricevuto abusi mentali come questi innumerevoli volte.
Respirò profondamente guardando il celo per cambiare umore, muovendo il collo di qua e di là.
Mentre si calmava, un’ombra nera entro nel suo campo visivo.
—–Che cos’è?
Smise di muovere il collo e guardò attentamente.
Capì immediatamente la natura dell’ombra. Brividi gli passarono nella spina dorsale mentre gridava a Ellen.
“Abbassati!”
—-Una balestra.
Era differente dall’arco usato da Tigre. Era un’ arco meccanico;la corda era tirata da un verricello e rilasciata con un grilletto.
Era difficile farle la manutenzione e la precisione non era altissima, ma poteva tranquillamente raggiungere i trecentocinquanta alsain e passare attraverso scudi e armature.
L’ombra sulle mura ne imbracciava una.
Una grossa freccia venne rilasciata dalla balestra.
Era diretta verso Ellen e non aveva il tempo di schivarla.
Comunque, Ellen non si fece prendere dal panico, ne si mosse da dove stava.
“——-Arifal!”
Sussurrando queste parole come se fossero un incantesimo, la spada che portava alla vita si illuminò, rilasciando attorno una serie di particelle argentate.
Immediatamente l’aria circostante aumentò come in una esplosione.
I suoi lunghi capelli argentati danzavano nel vento. La freccia quando entrò in contatto con questa tempesta cambiò improvvisamente direzione.
Le passò a fianco e cadde debolmente al suolo.
—–Cosa è successo?
Tigre guardava stupefatto Ellen.
Non poteva essere una coincidenza,era impossibile.
Mentre stringeva l’arco, Tigre ripensò alla balestra. Lui era consapevole della potenza che avevano quelle frecce, il vento non poteva semplicemente cambiarle di traiettoria.
“Catturate quell’uomo!”
Dopo l’urlo di Lim, tutti i soldati presero un arco, comunque erano lontani dal poter colpire l’ombra non potevano neanche raggiungere le mura.
Le persone che avevano spade e lance corsero in quella direzione.
I soldati che pattugliavano le mura, per risposta cominciarono a rincorrere l’ombra.
—–Questo non mi riguarda.
Tigre sussurrò tra se e se,anche se grido per riflesso, non era un subordinato di Ellen, ne un uomo che viveva qui.
Mentre rifletteva su ciò,si ricordò del suo primo incontro con Ellen.
“Sei abile.”
Sorrise e gli disse questo.
Teita, Batran e i suoi soldati, suo padre, quando è stata l’ultima volta che qualcuno si è complimentato per le mie abilità con l’arco.
“Devo catturarlo vivo?”
Chiese a Lim con un tono freddo mentre incoccava una freccia.
“Ti sembra una situazione nella quale puoi chiedere realmente una cosa del genere…?”
Mentre stringeva l’impugnatura della spada così forte che la mano le divenne bianca, Lim guardava l’ombra sulle mura. Avrebbe voluto guidare i soldati, ma non poteva lasciare Ellen da sola.
L’ombra attraversò velocemente le mura, quando raggiunse la torre corse velocemente all’esterno.
“Ho capito. Lo colpirò al piede.”
Dopo aver detto questo, Tigre tirò l’arco al massimo.
Dopo aver scoccato le due frecce precedenti, aveva capito chiaramente in che condizioni versava l’arco.
—-A questa distanza non posso mancarlo.
Lim lo guardava dubbiosa.
Dopodiché il suo sguardo cambiò in uno di sorpresa.
L’arco tremò.
La freccia risuono con un rumore simile a “buzzzz” e con una lunga parabola, si infilzò nella gamba dell’ombra.
L’ombra cadde sulle mura e venne finalmente catturato dai soldati che lo raggiunsero.
“Che… cosa è successo?”
Uno dei soldati sulle mura guardò Tigre, non riusciva a pronunciare altro.
Anche gli altri soldati guardavano Tigre ammaliati.
“Impossibile. Ha lanciato la freccia a più di trecento alsin(circa 300 metri) da quella posizione fino sopra le mura….”
“No, se ci pensi e consideri l’altezza della torre è ancora più lontano. Impossibile.”
“Non ci posso credere…..E’ un abilità umana, o forse tutte le persone a Brune possono farlo?”
Anche se dalle voci si vedeva che c’era shock e incredulità, c’era chiaramente anche molta ammirazione.
C’erano alcuni che rimasero pietrificati sul posto, altri che guardavano al cielo, altri ancora che si coprivano la faccia con le mani pronunciando il nome degli Dei.
La malizia che aleggiava prima nel campo d’allenamento era completamente sparita.
“E’ riuscito a fare tutto ciò…. con un arco così terribile…”
Il soldato che aveva passato l’arco a Tigre era impallidito dalla paura.
“—-Mi avevi quasi fregato.”
Tigre scrollò le spalle. Anche se non provava più rabbia,era comunque sconcertato. Notò che era sommerso dagli sguardi di tutti.
In mano aveva ancora la sua quarta freccia. Anche se Lim ne era già stata testimone, era comunque meravigliata come tutti gli altri. Quando i loro sguardi si incrociarono, capì che il corpo di Lim era teso.
Guardò di nuovo Ellen.
“Ora vorrei chiederti, cosa vuoi che faccia con l’ultima freccia?”
“E’ sufficiente così.”
I capelli argentati di Ellen si mossero gentilmente mentre scuoteva la testa.
“E’ stato meraviglioso.”
Ellen sorrideva a Tigre sinceramente, la sua spada era ancora nel fodero alla sua vita ma un venticello si alzò solleticando gentilmente i capelli di Tigre.
—-Proprio ora….
Tigre si passo involontariamente la mano tra i capelli. In qualche modo pensò che Ellen ha usato la sua spada per farlo.