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Prologo
Gli stava puntando la spada contro.
Una bellissima ragazza dai lunghi capelli color argento la impugnava. I capelli le arrivavano alla vita.
Dall’alto del suo cavallo guardò verso il ragazzo sotto di lei.
“Getta il tuo arco.”
Il ragazzo obbedì e appoggiò il suo arco a terra.
Aveva finito le frecce e non se la sentiva a opporre ulteriore resistenza.
Erano circondati da una moltitudine di corpi, spade rotte e àlance piantate a terra, quasi fossero delle pietre tombali.
Il vento trasportava l’aspro odore del sangue.
“Mi chiamo Eleonora Viltaria, tu sei?”
La rinfrescante voce della ragazza sembrava che potesse spazzare via l’odore del sangue.
Emanava un’aura solenne, e a dispetto di ciò possedeva una radiosità in quei curiosi e magnifici occhi cremisi.
Il ragazzo, incantato, le rispose:
“………Tigrevurmud Vorn.”
Dopo avergli fatto alcune domande, rinfoderò la spada soddisfatta. In quel momento la ragazza sorrise dolcemente al giovane:
“Da ora in avanti tu mi apparterrai.”