
— • — • — • —
[Orcus Great Dungeon]
Un’enorme labirinto che conta cento piani, in cui più scendi di livello e più le Bestie Magiche diventano forti. Nonostante ciò è un luogo molto popolare tra i mercenari e gli avventurieri, e un ottimo campo d’addestramento per le reclute. All’interno del corpo delle Bestie Magiche si possono trovare delle Pietre Magiche e quelle che vengono recuperate nel Dungeon sono di ottima qualità.
La Pietra Magica è il fulcro della forza di una Bestia Magica, e più questa è elevata, maggiore è la qualità della pietra. Le Pietre Magiche sono la materia prima necessaria per la creazione dei cerchi magici. Infatti, un incantesimo lanciato utilizzando un cerchio magico disegnato con la Polvere di Pietra Magica avrà una potenza tre volte superiore al normale.
In altre parole, l’utilizzo della Pietra Magica migliora l’efficacia della magia. Perfino gli oggetti magici di tutti i giorni sono fatti utilizzando questo tipo di materiale. Comunque sia, c’è sempre una gran richiesta di queste pietre, che sono essenziali sia per scopi militari che nella vita di tutti giorni.
Tra l’altro le Bestie Magiche più potenti, e quindi detentrici di una Pietra Magica di migliore qualità, possono utilizzare magie innate. Sono delle magie particolari che non hanno bisogno né del cerchio magico né di formule magiche. Sono le uniche magie che possono utilizzare, e sono solo di un tipo. Nonostante ciò, è sempre bene non sottovalutarle.
Il Comandante Meld, al comando di un gruppo di cavalieri, accompagnò gli studenti nella città di [Holward], una cittadina molto vicina all’[Orcus Great Dungeon]. Avrebbero passato la notte in una locanda amministrata dal regno.
Dato che era da molto tempo che non alloggiava in una stanza normale, Hajime fece un profondo respiro. Anche se erano stanze per due persone, Hajime era l’unico ad occupare quella stanza. “Almeno potrò rilassarmi.” Hajime mormorò quelle parole per scaricare la sua frustrazione. Tanto era da solo…
Da quel che aveva detto il Comandante, l’indomani sarebbero entrati nel Dungeon con l’obiettivo di raggiungere il 20° piano, in modo tale che anche uno come Hajime potesse essere in qualche modo utile.
Oltre a chiedere scusa per essere una palla al piede, Hajime non poteva dire altro. Forse, lasciarlo nella capitale sarebbe stata la scelta migliore da prendere… ma dopo aver notato l’aria che tirava tra i compagni, preferì non dire niente.
Hajime si prese un po’ di tempo per leggere il libro sulle Bestie Magiche che aveva chiesto in prestito. Comunque, tra non molto sarebbe andato a dormire per permettere al suo corpo di riposarsi. L’arte dei pisolini che aveva sviluppato nel suo mondo stava mostrando il suo pieno potenziale.
Anche se per l’Hajime del Giappone era ancora troppo presto per coricarsi, per quello di Tortus era anche troppo tardi. Quando Hajime stava per addormentarsi, sentì qualcuno bussare alla sua porta. Chi sarebbe mai potuto venire a fargli visita a quest’ora della notte? Che sia Hiyama? Cominciò a preoccuparsi al solo pensiero.
Però si rilassò non appena sentì la voce del visitatore.
“Sei ancora sveglio, Nagumo-kun? Sono io, Shirasaki. Posso parlarti un momento?”
Mi prendi in giro?! Hajime rabbrividì e si diresse rapidamente verso la porta. Una volta aperta la porta, trovò Kaori lì di fronte con indosso un pullover che copriva un negligé bianco neve. Il pullover era sbottonato.
“…’sa è ’sta roba?”
“Eh?”
Di fronte ad una scena del genere, il cervello di Hajime andò in cortocircuito e parlò utilizzando l’accento del Kansai, confondendo Kaori. Anche se non era interessato alle ragazze 3D, rimaneva comunque un’adolescente. Hajime si ricompose e cercò di focalizzare la sua concentrazione su quello che aveva da dire e su nient’altro. Comunque, la Kaori di fronte a lui era troppo stimolante.
“Ah∼ no, non è niente! Ehm, cosa succede? Devi dirmi qualcosa?”
“No. Volevo… solo parlare con te. Ti do fastidio?”
“… Entra pure.”
Anche se aveva previsto tale domanda, la natura provocante lo aveva colto alla sprovvista. Inoltre, il modo in cui lo guardava… Instant KO! Senza rendersene conto, l’aveva già invitata ad entrare.
“Ehm!”
Kaori entrò allegramente senza prendere alcuna precauzione.
Si sedette su una sedia posta vicino alla finestra. Hajime aveva portato con sé delle bustine di quello che sembrava tè nero. Anche se confuso per la situazione preparò tè sufficiente per entrambi e ne porse una tazza a Kaori. E si sedette di fronte a lei.
“Grazie.”
Kaori accettò quello che sembra tè nero e ne bevve un sorso. La luna di sottofondo sembrava formare un’aureola intorno alla testa di Kaori mentre la luce lunare le dava il tocco finale per farla sembrare un angelo. Senza alcun pensiero lussurioso, Hajime rimase affascinato dalla purezza della ragazza. Ritornò in sé quando sentì Kaori appoggiare la tazza e bevve tutto il contenuto della sua in un sol sorso rischiando, per un’istante, di rimanerci secco. Che imbarazzo…
Kaori ridacchiò. Per nascondere l’imbarazzo, Hajime tentò di avviare una comunicazione.
“Sei qui per parlare di cosa faremo domani?”
A quella domanda, Kaori fece un cenno col capo. Il sorriso di un momento fa si tramutò in espressione seria.
“A proposito dell’allenamento nel Dungeon di domani… vorrei che tu rimanessi in città. Cercherò di persuadere anche l’istruttore e i nostri compagni di classe, quindi ti prego!”
Mentre lo supplicava, Kaori aveva fatto un inchino, lasciando Hajime perplesso. Anche se era una palla al piede, ora stava esagerando?
“Ehm… hai ragione. Lo so che sono un peso… dovrei restare qui. Ma anche se dici così, io…”
“Ti sbagli, non è perché sei un peso!”
Affermò Kaori, cercando di chiarire il fraintendimento. Forse era stata un po’ troppo diretta. Si portò le mani al petto e fece un profondo respiro per calmarsi “Era tutto improvviso, mi dispiace.” affermò scusandosi.
“Il fatto, è che ho un brutto presentimento. Prima, mentre dormivo… ho fatto un sogno… su Nagumo-kun… provavo a chiamarti ma tu non rispondevi… quando cercavo di avvicinarmi a te, non riuscivo a raggiungerti… alla fine…”
Sembrava avesse paura di raccontare il finale. Finale che lui voleva sentire.
“Cos’è successo alla fine?”
Sembrava che Kaori sarebbe scoppiata a piangere da un momento all’altro.
“… Scompari…”
“… Capisco.”
Mentre Kaori si teneva la testa tra le mani, il silenzio calò tra i due. Anche se non era un bel sogno, era pur sempre un sogno. Non sarebbe bastato come giustificazione se lo scopo fosse stato di farlo rimanere in città. Inoltre, le critiche dei suoi compagni sarebbero aumentate e se ciò fosse accaduto, non sarebbe stato più il benvenuto. Non aveva scelta se non andare.
Per cercare di tirare su di morale Kaori, lui le parlò quanto più gentilmente poteva.
“È solo un sogno, Shirasaki-san. Oltre a noi ci sono anche il Comandante Meld, i suoi cavalieri veterani e persone come Kouki. È anche inutile dire che la nostra classe è incredibile. A dire il vero, mi dispiace per i nostri avversari. Probabilmente, è il mio essere debole il motivo per cui hai avuto un sogno del genere, non credi?”
Mentre lo ascoltava, Kaori aveva un’espressione ansiosa.
“S-Se sei così preoccupata per me, allora…”
“… Allora?”
Anche se imbarazzato, guardò Kaori fisso negli occhi.
“Mi proteggerai?”
“Eh?”
La stanza era illuminata dalla luce della luna mentre la sua faccia diventò rossa dall’imbarazzo. In quanto uomo, chiedere una cosa del genere ad una ragazza era una macchia sul suo orgoglio.
“Sei una Guaritrice, giusto? Dopotutto, i Guaritori sono specializzati nell’uso della magia di guarigione. Non importa cosa succederà… finché ci sarai tu, anche le ferite più gravi potranno essere risanate. Mi basta questo per sentirmi al sicuro.”
Hajime non distolse lo sguardo da Kaori, cercando disperatamente allo stesso tempo di trattenere il suo imbarazzo.
L’insicurezza di una persona è causata dall’ignoranza. Ho almeno così ha sentito dire. Probabilmente, Kaori era preoccupata per gli avversari che avrebbe dovuto affrontare. In questo caso, gli bastava farle credere che avrebbero potuto affrontare qualsiasi tipo di pericolo.
“Non cambi mai, Nagumo-kun.”
“?”
A quell’affermazione, Hajime fece un’espressione interrogativa, mentre Kaori ridacchiò.
“Nagumo-kun. Pensi che ci siamo conosciuti alle superiori, non è vero? In realtà, io ti conosco fin dalle medie.”
Tale rivelazione gli fece spalancare gli occhi dallo shock. Cominciò subito a cercare nelle sue memorie dove l’avesse incontrata. Non ricordando niente, Hajime fece un piccolo lamento, mentre Kaori ridacchiò nuovamente.
“È stato un incontro a senso unico. La prima volta che ti ho incrociato eri prostrato a terra. Non riuscivo a credere a ciò che vedevo.”
“P-Prostrato?”
Essere visto in un simile stato… al solo pensiero il corpo di Hajime tremò, ma per una ragione differente dall’imbarazzo. Dove e quando poteva averlo visto in quella situazione? Continuò a spremersi le meningi al fine di trovare la risposta. Vedendo le espressioni di Hajime in continuo mutamento, Kaori continuò il discorso.
“Ehm… è stato quando eri circondato da quei ragazzi poco raccomandabili. Nonostante t’insultassero, ti gettassero addosso le loro bibite e ti pestassero… sei rimasto fermo in ginocchio. Se ne andarono dopo un po’ inorriditi.”
“E-Essere visto durante una scena così spiacevole……”
Hajime si sentì morire. Con un sorriso privo di spirito, s’immagino la scena: era tanto pietosa quanto il periodo in cui aveva la Chuunibyou. Quel sorriso era lo stesso che fece quando sua madre trovò i doujinshi erotici in camera sua.
Però, lo sguardo di Kaori era gentile. Non c’era alcuna traccia di disprezzo o derisione in quello sguardo.
“Non è così. Quando ti ho visto, ho pensato che tu fossi una persona forte e gentile.”
“… Eh?”
Hajime non riusciva a credere a ciò che aveva appena sentito.
(Non è normale avere un’impressione del genere. Che Kaori abbia un fetish per queste cose?)
Non era un pensiero molto carino.
“Voglio dire, lo avevi fatto per il bene di quell’anziana signora e suo nipote.”
Non appena disse quello, Hajime, finalmente si ricordò. In effetti, c’è stato un incidente simile durante le scuole medie.
Tutto era cominciato quando un bambino accidentalmente sporcò i vestiti di un delinquente con un Takoyaki. Mentre il bambino piangeva, il mascalzone rimproverava pesantemente l’anziana che era con il bambino tremante di paura. Non proprio una bella situazione.
Aveva visto la signora prendere il portafoglio e consegnare dei soldi all’uomo (probabilmente erano i soldi necessari a pagare il conto della tintoria), ma quest’ultimo ne chiese di più. In origine, Hajime era un semplice passante e non voleva averci niente a che fare. Alla fine, il suo corpo si mosse da solo non appena vide il delinquente prendere la borsetta con la forza.
In tutta la sua vita non aveva mai combattuto e le tecniche di morte istantanea dei Chuunibyou potevano essere usate solo a casa. L’unica soluzione era prostrarsi in modo da attirare gli sguardi di tutti quelli intorno a loro. Dopotutto, è una cosa imbarazzante per entrambe le parti e come previsto, il delinquente se ne andò.
“Le persone forti avrebbero risolto le cose con l’uso della violenza. Se ci fosse stato Kouki, avrebbe quasi sicuramente messo a KO l’avversario… però, penso che non ci siano molte le persone disposte ad aiutare gli altri nonostante sappiano di essere deboli. Specialmente qualcuno che si sarebbe prostrato per la salvezza sua e degli altri. Allora ero molto spaventata e usai la scusa di non essere forte quanto Shizuku per non esserne coinvolta. Non feci niente e sperai che qualcuno intervenisse al posto mio.”
“Shirasaki-san…”
“Nel mio cuore, Hajime-kun, tu sei la persona più forte che abbia mai conosciuto. Quando ti ho rivisto alle superiori, ero felice… volevo essere come te e ho cercato conoscerti meglio. Ma tu dormivi sempre…”
“Ahahah, perdonami.”
Finalmente, Hajime ricevette una risposta sul perché Kaori si preoccupasse tanto per lui. Essere così sopravvalutato da Kaori lo fece imbarazzare. Mentre arrossiva forzò uno strano sorriso.
“Di conseguenza, al fine di liberarmi dalle mie preoccupazioni, cercherò di impedirti di fare pazzie come quella fatta con il delinquente… però, ehm…”
Kaori lo guardò con determinazione.
“Io ti proteggerò, Nagumo-kun.”
La guardò negli occhi, accettò la sua determinazione e fece un cenno con la testa.
“Grazie.”
Hajime fece un sorriso pieno d’ironia. Il ruolo dell’uomo e della donna si erano completamente invertiti: Kaori interpretava il ruolo dell’eroe, mentre Hajime interpretava il ruolo della damigella in pericolo. In quanto uomo era difficile per lui accettare una cosa simile.
Chiacchierarono ancora per un po’ e poi Kaori tornò in camera sua. Mentre Hajime era disteso sul letto, pensò a molte cose, tra cui come migliorare la sua pessima situazione. Dopotutto, non si vedeva nell’essere protetto da una ragazza… con rinnovata determinazione, Hajime si addormentò.
*****
Quando Kaori lasciò la stanza di Hajime per tornare nella sua, nessuno dei due si era accorto che qualcuno stava silenziosamente fissando la schiena di Kaori. L’espressione di quella persona era contorta.