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Roland era sulle Mura Cittadine intento a guardare a Nord. Lo scorso mese aveva più volte controllato il castello, la miniera, e le Mura Cittadine in un ciclo continuo. Li controllava affinché non gli sfuggisse il minimo dettaglio.
La Milizia era diventata molto abile nell’uso delle armi. Grazie alle continue e ripetitive esercitazioni con la picca, erano in grado di tenere le picche stabili fino quando il capitano della milizia non dava l’ordine di colpire.
Dietro la Milizia c’era la Squadra Cacciatori. Ogni cacciatore rimasto a Border Town con una buona abilità nell’uso dell’arco o della balestra, venne integrato nei ranghi di questa squadra. Questi cacciatori temprati sono la spina dorsale del piano per uccidere le Bestie Demoniache. Con una posizione sopraelevata di quasi 4 m, era praticamente impossibile per loro mancare i bersagli.
L’ultima linea di difesa erano Iron Axe, Carter, e due cacciatori membri della squadra d’élite comandata da Iron Axe. Le parti prodotte dai fabbri erano state sufficienti per permettere ad Anna di costruire altri quattro fucili. Quando le specie miste avrebbero attaccato, loro avevano il compito di abbatterle immediatamente oppure eliminare i bersagli che le balestre non erano in grado di perforare. Non avevano una posizione fissa sulla mura e quindi avrebbero pattugliato l’intera linea difensiva di 180 m. Nel caso ci sarebbe stato bisogno di loro, questi avrebbero risposto.
Per quanto riguarda gli esplosivi, sono stati stipati e pesantemente sorvegliati in un magazzino situato vicino al muro. Per ragioni di sicurezza, la polvere da sparo era stata immagazzinata tenendo separati i tre componenti, e sarebbe stata mischiata sul Muro Cittadino in caso di necessità. Dopotutto se la polvere da sparo fosse esplosa al momento sbagliato, il danno causato sarebbe stato di molto superiore a quello che avrebbero causato le Bestie Demoniache. Anche se le zanne delle Bestie Demoniache fossero state in grado di intaccare il cemento, se la polvere esplodeva, il muro sarebbe stato distrutto.
Quindi, Roland aveva preparato due cicli d’allenamento, in cui venne utilizzato l’esplosivo in entrambe le volte. Grazie a queste due esercitazioni, la Milizia si abituò al rumore delle esplosioni e così impedendo alla paura di prendere il sopravvento. L’altro vantaggio fu che quando i difensori scoprirono che il Principe aveva tra le mani queste armi incredibili, il morale della truppa schizzò alle stelle.
“Vostra Altezza,” Barov si strinse il colletto, “Abbiamo già speso la maggior parte delle entrate proveniente dall’estrazione dei minerali nella seconda metà dell’ultimo mese, quindi se la durata dei Mesi Demoni sarà come hanno predetto gli astrologi, ho paura che il cibo non sarà sufficiente.”
“Allora voglio che riempiate l’intero magazzino” affermò Roland senza esitazione, “Proponi un altro accordo a Willow Town. Il primo motore a vapore era già stato portato alla miniera e i massi caduti per via del crollo sono già stati rimossi. Durante l’inverno, riusciremo ad estrarre degli altri minerali dalla miniera. Pietre grezze sono molto richieste quindi, non essere avaro. Al contrario vendili il più in fretta possibile così che i nostri depositi di grano e carne siano sempre pieni.”
Barov annuì, “Immediatamente, Vostra Altezza. Solo…”
Vedendo lo sguardo titubante sul volto del suo Assistente del Ministro, Roland comprese quello che voleva dirgli, “Non ti preoccupare, ho già preparato una barca. Se la linea di difesa cadrà, lascerò immediatamente la città.”
“Felice di sentirlo.” Disse Barov, sollevato.
Roland sorrise e disse: “Puoi andare. Dopotutto, hai già un bel po’ di cose da fare. Devo trovare qualcuno che ti assista.”
Quando Barov se ne andò, il Principe entrò nella torre di guardia. Questo posto è situato al centro delle Mura Cittadine ed era il loro punto più alto. Da qui, poteva tener d’occhio l’intera linea del fronte, parte della forestra e le colline circostanti. A quell’altezza il vento soffiava piuttosto forte, ma a Roland non importava. In qualche modo, quella posizione riusciva a calmarlo e a fargli dimenticare l’imminente guerra.
“Gli hai mentito,” disse all’improvviso qualcuno accanto a lui, “Tu non hai intenzione di lasciare questa città.”
“La vita è già difficile, mantenere alcuni segreti alcune volte è un bene.”
“Stai dicendo sciocchezze mentre non riesci a comprendere la situazione.” Nightingale emerse dalla nebbia. “Anche se non diventerai Re, dovrai continuare a lottare per il trono per i prossimi cinque anni. Rispetto a queste cose senza importanza sarebbe meglio che tu stia vicino ad Anna. Temo… che non le sia rimasto molto tempo.”
Per un attimo Roland rimase in silenzio, “Non credo che morirà durante i mesi dei demoni”.
“Perché?”
“Ha detto che non perderà contro il Morso del Diavolo…” fece una pausa per un secondo, “e io le credo.”
“Stai dando credito a quello che dice una Strega,” Nightingale scosse la testa, “nonostante siamo state maledette dal diavolo.”
“Lo sei? Comunque mi fido di te.”
“……”
*****
Brian indossava i suoi abiti da civile ed era in piedi davanti alla tomba di Greyhound.
Accarezzò delicatamente la superficie della lapide. Una pietra bianca e pura, e sulla sua superficie vi era stato inciso: ‘In ricordo di uno degli eroi silenti di Border Town’.
‘Greyhound.’
“Sono riuscito a realizzare il mio sogno. Alla fine dei mesi di Demoni, Sua Altezza il quarto Principe terrà la cerimonia d’investimento per farmi diventare Cavaliere. Ma, non ho alcuna intenzione di starmene in disparte aspettando il giorno della cerimonia. Le mie ferite sono guarite, quindi il mio posto è sulle Mura Cittadine. I Mesi dei Demoni sono vicini e le Bestie Demoniache potrebbero essere forti, ma dovranno superare la linea difensiva che la Milizia ha organizzato. Non riusciranno ad andare lontano. Farò anche la tua parte nella difesa della città e brandirò la spada in tuo nome. Questa non sarà la fine. Il tuo assassino è ancora vivo… ma non vivrà ancora a lungo. Sua Altezza me l’ha promesso. La prossima volta che verrò, ti porterò delle buone notizie.”
Brian si chinò e collocò un mazzo di fiori presso la lapide.
“Addio, amico mio.”
*****
“Sorella Anna, hai paura?” Chiese Nana, mentre era stesa sul letto di Anna.
“Paura di cosa?”
“Del Morso del Diavolo che dobbiamo affrontare quest’inverno. Sono diventata una Strega in autunno e quindi sarà la prima volta che dovrò affrontarlo…”
“Bé, la prima volta,” Anna pensò “sarà molto doloroso e alcune volte pensi che non ce la fai più ad aspettare e che sarebbe meglio morire.”
“Ah!” Nana cominciò a gridare per lo shock, ma si coprì la bocca.
“Ma sopravvivrai, proprio come me.”
“Non lo so…” sussurrò Nana, “Io non sono come te: forte e senza paura.”
“Non sono così forte” disse Anna che come lei chiuse gli occhi. Gli tornò in mente la prima volta che incontrò Roland. Laggiù nelle segrete fredde e buie, i vestiti di Roland le coprivano il corpo e le sussurrò che l’avrebbe voluta assumere. Fino ad ora, gli veniva la pelle d’oca quando si ricordava quell’episodio. “A volte troverai situazioni o cose che ti daranno un motivo per continuare a vivere, anche se per sopravvivere dovrai lottare duramente.”
“Ad esempio…?”
“Per esempio, la carne marinata nella pasta di soia.” Anna sospirò, “Come potrei sapere che cosa sogni? – Ah”
Vedendo che Nana la stava fissando intensamente, Anna si asciugò il viso con la mano, “Che cosa stai guardando? Ho la faccia sporca?”
“No…” Nana scosse la testa, “Sono solo un po’ sorpresa, non avevi mai parlato così tanto con me… sorella Anna, l’aspetto che avevi quando hai chiuso gli occhi e ripensato al passato, era così bello.”
Anna alzò gli occhi, saltò giù dal letto e andò alla finestra.
Nana la seguì, “Che cosa stai guardando, vuoi fuggire nella foresta?”
“La foresta è ad Ovest,” rispose Anna, “Da qui puoi vedere soltanto il fiume Redwater.”
“Sorella Anna, guarda!” La bambina indicò il cielo.
Anna trasalì, poi aprì la finestra. Un’ondata di vento misto a piccoli fiocchi di neve entrò nella stanza.
Tese la mano, prendendo il fiocco scintillante. Sentì un brivido partire dalle sue dita.
“Sta nevicando.”
*****
“……”
Dopo un lungo silenzio, Nightingale aprì la bocca e cominciò a parlare ancora una volta, “Tu non hai mentito.”
“Naturalmente.” Roland rise, “Non avevo motivo di farlo.”
Nightingale non disse nulla. Inclinò la testa e un’espressione completamente nuova emerse dai suoi occhi.
Improvvisamente, sentì qualcosa di freddo sul suo collo e non riuscì a fare a meno di stringersi. Alzò gli occhi solo per scoprire che a sua insaputa, aveva cominciato a nevicare. Sotto il cielo grigio, sembrava che i fiocchi di neve fossero innumerevoli. Danzarono nel vento, volando in quel posto accompagnato dalle grida della Milizia.
…I Mesi dei Demoni sono cominciati.