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Sul retro del castello c’è un giardino con un cottage, circondato da una recinzione di legno. Il cottage è stato costruito con mattoni d’argilla mentre il terreno era cosparso di Loess, che è un miscuglio di sabbia, limo e argilla. Di fronte al cottage vi era anche un laghetto di forse 8,5 m, riempito con la giusta quantità d’acqua fluviale; tale ambiente non solo è difficile da bruciare ma ha anche un che di emotivo, il quale sembra essere uscito da un sogno. Impilati sul terreno, vi erano diversi lingotti di metallo, acquisiti dai fabbri e portati qui da Carter.
Il laghetto è piuttosto affascinante e a Roland piace molto, ma come laboratorio, questo posto era ancora agli inizi. Roland scosse la testa e realizzò che usare alcuni materiali standard per costruire un laboratorio all’avanguardia, non sarebbe stato possibile. Se in futuro troverà un posto adatto e riuscirà a raccogliere le risorse giuste, ordinerà a Barov di cominciare subito la costruzione di un’officina.
Chiamando Anna, che si era riposata all’interno del cottage, Roland chiese “Come stai? Hai dormito bene?”
Roland sorrise vedendo la confusa Anna.
La Strega che Roland aveva visto ieri e quella che stava vedendo adesso, erano due persone completamente diverse. Dopo un lungo bagno, i suoi lunghi capelli biondi cadevano sulle sue spalle come se fossero uno scialle, con una gentile e brillante lucentezza. Anche se la sua pelle non era più di tanto curata a causa della sua vita da plebea, le piccole lentiggini sul naso donavano un tocco di giovinezza al suo volto. Il suo corpo era ancora esile e sembrava che una folata di vento avrebbe potuto spingerla facendola cadere a terra, ma le sue guance erano rosee mentre i lividi sul collo lasciati dalle catene erano molto meno evidenti rispetto a ieri. Roland sospetta che le Streghe, oltre all’utilizzo della magia, ricevano un incremento delle loro abilità fisiche. O almeno, il periodo di recupero di Anna era di molto superiore a quello di una persona normale.
“A dire il vero, visto che hai avuto molte esperienze terribili, dovresti riposarti per qualche giorno ma data la nostra urgenza, dovrai farlo in un secondo momento.”, disse Roland prima di dire alla ragazza di girarsi su se stessa, “Come senti quell’abito?”
Anna stava indossando abiti che ha scelto con attenzione tra vari stili differenti, al fine di soddisfare il suo gusto lascivo. Il vestito che utilizzano i minatori era troppo grosso e non le stava bene, mentre gli abiti che indossano i maghi nei videogiochi sembrano classici ed eleganti, ma nella realtà non permettono molta libertà di movimento e verrebbero ridotti velocemente in cenere. Per le divise da cameriera, hey, c’è forse abito migliore?
Anche se questo mondo non possiede moderne divise da cameriera, non era chissà quale problema. Quella divisa da cameriera, era la base su cui si sono ispirate per creare quelle moderne. Quindi Roland, prese una serie di abiti che appartenevano a Tyre e li fece ricucire al fine che potessero essere indossate comodamente da Anna, accorciando la gonna, modificò il collare al fine che diventasse rotondo per poi piegarlo facendolo diventare un arco. Così, creò la nuova divisa per le Streghe.
Il tutto completato con un cappello da Strega (personalizzato), stivali neri (pronti), come anche un mantello che arrivava fino alle ginocchia (ordinato). In passato, Roland aveva visto questo tipo di abito soltanto nei film. Ma in questo momento, ne aveva uno proprio di fronte, rendendola molto simile all’idea delle Streghe terrestri.
“Vostra altezza, voi… cosa volete che faccia?” chiese Anna.
Anna non riusciva davvero a comprendere cosa passasse per la testa all’uomo di fronte a lei e aveva come l’impressione che stesse perdendo la sua capacità di giudicare le persone. Quando è stata trascinata fuori dalle segrete con un sacco in testa, credeva che finalmente sarebbe stata liberata dalla sua vita maledetta. Ma quando le venne tolto il cappuccio, non si ritrovò sul patibolo o alla ghigliottina, ma in una splendida stanza. In quel momento, un gruppo di persone vi entrò, la svestirono e le fecero fare il bagno. La pulirono meticolosamente, dalle ascelle fino alle dita dei piedi.
Successivamente, si ritrovò nel camerino. Anna non credeva che per servire qualcuno, avrebbe avuto il bisogno di tutti quei vestiti. Inoltre, non sapeva che i vestiti potessero essere così confortevoli. Mentre si posavano delicatamente sul suo corpo, poteva sentirne il leggero attrito.
Alla fine, un vecchio con la barba bianca entrò nella stanza e dopo aver ordinato alle serve di lasciare la stanza, le consegnò un contratto. In quel momento Anna realizzò, che l’uomo nella prigione che le ha detto di volerla assumere, altri non era che il quarto Principe di questo Regno. Quando aveva fatto quell’affermazione, non stava scherzando. Sul contratto vi era scritto a chiare lettere che se avesse lavorato per il Principe, sarebbe stata retribuita mensilmente con 1 Reale d’oro.
Naturalmente, Anna sapeva cosa volesse dire ricevere uno stipendio del genere. Suo padre, che ha lavorato nella miniera ogni giorno, veniva retribuito in base alla produzione, ma il massimo del suo stipendio era stato di 1 Reale d’argento. In base alla purezza dell’argento usato per una moneta, di media 100 Reali d’argento equivalevano a 1 Reale d’oro. Di conseguenza, il suo lavoro consisteva nel fare compagnia al Principe durante la notte? Mentre stava facendo il bagno, aveva sentito le cameriere sussurrare tra loro, ma lei non riteneva di valere quel prezzo. Con il suo sangue contaminato dal Diavolo, lei era una persona sporca fino al midollo. Dopo aver rivelato la sua identità a tutti, anche se la curiosità aveva reso il Principe interessato fino a quel punto, anche se non temeva il Diavolo, non avrebbe dovuto darle alcuna remunerazione.
Quella notte, tuttavia, non venne nessuno e si addormentò in maniera molto rilassata. Era il letto più morbido in cui Anna avesse mai dormito finora, quindi si distese e si addormentò immediatamente. Il giorno dopo era già mezzogiorno quando aprì gli occhi, e il pranzo, a base di pane, carne e formaggio, le era stato portato in camera. Prima, si era preparata a morire. Aveva perfino la determinazione di farlo al fine di espiare i suoi ‘peccati’. Erano quelli i suoi pensieri originali, ma dopo aver mangiato un pasto così lussuoso, Anna non riusciva a trattenere le sue lacrime.
I vari sapori si mescolavano all’interno della sua bocca, un ricco piccante si mischiava con un sapore delicato e dolce, attaccando ripetutamente le sue papille gustative… all’improvviso, le sembrò che il mondo fosse diventato un posto più luminoso.
Anna sentiva che se avesse potuto mangiare questo cibo ogni giorno, anche se i Demoni avessero attaccato il suo corpo, avrebbe avuto molto più coraggio per resistervi, giusto?
Adesso, è in piedi in questo giardino che sembrava un vecchio tempio, niente di simile alla sua vecchia cella, Anna prese segretamente la sua decisione. Visto che avevano bisogno di lei, indipendentemente dal vestire strani abiti o usare l’incredibile potere del Diavolo, era disposta a tentare. Più volte si era ripetuta questa domanda ma questa volta non esitò.
“Vostra Maestà, in che modo posso esservi utile?”
“Per adesso, vorrei che tu iniziassi a controllare la tua forza. Continua a provare finché non riuscirai a evocare ed estinguere le tue fiamme di tua volontà.”
“Intende dire, il potere del Dia-”
“No, no, Miss Anna.” la interruppe Roland, “Questo è il tuo potere.” La Strega ammiccò con gli occhi. Con i suoi grandi e bellissimi occhi blu.
“Molte persone del mondo hanno sviluppato un pregiudizio, in cui credono che il potere delle Streghe appartenga al Diavolo, che siano incredibilmente malvagie mentre, di fatto, sbagliano.” Roland si piegò al suo stesso livello e la guardò negli occhi “Ma tu devi averlo già capito, non è vero?”
Roland si ricordava della risatina che Anna aveva fatto nelle segrete. Una persona veramente malvagia, avrebbe potuto ridere in maniera così ironica di se stessa?
“Io non uso il mio potere per far del male agli altri.” borbottò, “Fatta eccezione per quel sciacallo.”
“L’autodifesa non è un peccato. Hai fatto la cosa giusta. Le persone ti temono perché non ti comprendono. Sanno soltanto che con l’allenamento, le Streghe possono diventare combattenti eccezionali, ma non sanno come si diventa Streghe. L’ignoto, causa sempre paura.”
“Voi non siete spaventato?” chiese Anna.
“Perché so che il tuo potere ti appartiene.” rise Roland “Però, se quello sciacallo aveva così tanta forza, nemmeno io sarei riuscito a mantenere il sangue freddo.”
“Bene, ora cominciamo.” affermò.